scritto da Pasquale Petrillo - 28 Ottobre 2025 16:01

Cava de’ Tirreni, dimissioni dell’assessore Nunzio Senatore: l’ultima furbata di Servalli… il maestro della politica delle prese per i fondelli

Ad ogni modo, Nunzio Senatore, a prescindere dall'illusione ottica rappresentata dal PD cavese e dalla perfidia politica del sindaco Servalli, con le dimissioni ha compiuto una scelta dignitosa e finanche politicamente redditizia

servalli
il sindaco Vincenzo Servalli (foto Aldo Fiorillo)

Se quest’oggi un malcapitato marziano atterrasse sotto i nostri portici rimarrebbe a bocca aperta. Eh sì, lo stupirebbero le attestazioni di stima del sindaco Servalli nel respingere le dimissioni da assessore del fu vicesindaco Nunzio Senatore. Anzi, immaginando che il marziano sia anche colto e raffinato -forzando un po’ la mano oltre che inconsapevole del contesto e dei retroscena- per chiosare prenderebbe in prestito un verso dagli Amores di Ovidio. “Nec sine te nec tecum vivere possum”. “Non posso vivere né senza di te, né con te”.

Altro che amore e buoni sentimenti. Noi cavesi, infatti, a differenza dell’ignaro marziano, una cantonata del genere di sicuro non la prendiamo. Siamo ben consapevoli di essere al cospetto di una messinscena, di una sceneggiata.

Sia chiaro, Nunzio Senatore è stato sincero nel compiere il gesto delle dimissioni appena presentate. La sua è innanzi tutto una questione di dignità personale. Le motivazioni adottate dal primo cittadino che gli ha revocato l’incarico di vice sindaco sono politicamente inconsistente ed irritanti. Così come la successiva ed odierna scelta del sindaco Servalli di rigettare le dimissioni. All’apparenza è un beau geste. Al contrario, è una furbata. Una delle tante di Servalli, un maestro della politica delle prese per i fondelli.

Per il resto, che dire? Siamo davvero ai titoli di coda di un’amministrazione comunale fallimentare che ha fatto danni alla città come mai era accaduto in passato. Gli ultimi anni per noi cavesi (e non per il malcapitato marziano) sono stati da incubo. E quel che più colpisce è l’atteggiamento serafico del nostro Sindaco. Così come le sue narrazioni di una città in crescita e felice che sta vivendo un cambiamento epocale (in peggio sicuramente). Vive in un’altra città. In un’altra dimensione.

Il problema vero, però, non sono le macerie che Servalli e i suoi hanno provocato, bensì i guasti in prospettiva che hanno prodotto. Hanno minato alle fondamenta la struttura organizzativa e finanziaria del nostro Comune. Hanno ipotecato il futuro delle nuove generazioni cavesi. Compromesso il welfare comunale che nel passato era un fiore all’occhiello a livello regionale. Deturpata l’immagine di una Cava all’avanguardia. Hanno contribuito (non è solo demerito loro, però) a rendere piatto l’encefalogramma culturale della valle metelliana.

In conclusione, più che il presente il cruccio maggiore è rappresentato dal futuro della nostra città.

Detto ciò, consentiteci di porre una domanda retorica: dove sta il PD metelliano?

Aveva minacciato, si fa per dire, fulmini e saette se Servalli non fosse tornato sui propri passi. Avete visto o sentito qualcosa? Nulla. Il PD è restato in silenzio lasciando solo, come tutti avevano pronosticato, Nunzio Senatore. Bella solidarietà da quest’altro partito-non partito chiamato PD.

Ad ogni modo, Nunzio Senatore, a prescindere dall’illusione ottica rappresentata dal PD cavese e dalla perfidia politica del sindaco Servalli, con le dimissioni ha compiuto una scelta dignitosa e finanche politicamente redditizia. Ha le mani libere fino alle prossime comunali e non è cosa da poco visto che Nunzio Senatore ha un mare di consensi e già solo per questo rappresenta una risorsa per la città.

In conclusione, anche agli occhi di chi è politicamente distante, essere una vittima di Servalli è un titolo di merito che, in prospettiva, potrebbe tornargli utile. Servalli ha chiuso, rappresenta un presente che è già il passato. Nunzio Senatore, invece, può ancora dire la sua.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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