Pasquale Santoriello: ”L’obiettivo di Forza Italia? Dare un progetto politico a Cava”
A colloquio con Pasquale Santoriello, esponente di spicco del coordinamento cavese di Forza Italia, già docente ed assessore della città metelliana, che ci espone l’ analisi del consenso locale ottenuto dagli azzurri, primo partito del centrodestra in città. Le tematiche sono tante, da quelle territoriali fino al rebus del governo, passando per i progetti di una coalizione di centrodestra pronta a presentare i propri obiettivi programmatici rivolti all’elettorato cavese.
Partendo dai dati locali, Forza Italia è soddisfatta del proprio risultato elettorale a Cava?
“Siamo soddisfatti del lavoro fatto. Dal partito a livello nazionale, dal provinciale e dal coordinamento di Cava. All’indomani di consultazioni elettorali, in genere, da parte degli intervistati si tende o ad esaltare i risultati conseguiti oppure a giustificarne, nel caso di sconfitta, l’eventuale momento di declino. A Cava Forza Italia ha certamente conseguito un risultato soddisfacente e pienamente gratificante. Il successo conseguito, pur inorgogliendoci, ci rende ancora più responsabili per un prossimo impegno amministrativo al fine di poter concretizzare e realizzare un progetto alternativo all’attuale amministrazione cittadina, che vive il dovuto “giornaliero” in una informe “ordinarietà” spacciata per straordinaria. In altre parole noi di Forza Italia non ci accontentiamo del risultato positivo di oggi ma guardiamo già al futuro.”
Siete risultati il primo partito del centrodestra locale, questo dato vi rende il fulcro della coalizione cavese?
“Il risulto conseguito da Forza Italia ci consente di essere considerati una forza politica necessaria per le future alleanze, ma ritengo piuttosto sia necessario rimanere sempre ben ancorati al terreno. I voli pindarici non li prediligiamo e soprattutto non ci appartengono. Vogliamo invece parlare il verbo della semplicità, della coerenza, dell’unione, della partecipazione condivisa e solo in quel caso poter eventualmente essere, ma insieme agli altri, fulcro di una aggregazione moderata di centrodestra, aperta e sensibile alle esigenze della città che, ormai, ha completamente perduto la propria identità di città guida ed emblema della provincia salernitana. Aggregazione, quindi, innanzitutto con le forze politiche del centrodestra ma aperta a tutti i cittadini che, al di là degli steccati ideologici, possano e vogliano contribuire a ridare alla nostra beneamata città il lustro perduto. Non è una gara a chi e’ più forte, il nostro obiettivo non è prendere più voti di altri ma consegnare un progetto a Cava. Noi di Forza Italia stiamo, già da tempo, lavorando per concretizzare proposte politiche che vogliamo condividere e definire in accordo con i nostri alleati senza preclusione alcuna, ma solo con l’intento di lavorare bene per la nostra comunità.”
Ciononostante l’affermazione dei cinque stelle è innegabile, principalmente al sud, lei a cosa attribuisce questo exploit?
“Non demonizzo mai il voto. Provo a capire e ad individuare le soluzioni. I 5 Stelle hanno saputo ben interpretare il ruolo che si sono costruiti in questi ultimi anni, hanno parlato alla pancia degli elettori effettuando una campagna elettorale solo sui bisogni e delle necessità contingenti. Hanno soffiato sul fuoco del cambiamento che i non addetti ai lavori auspicavano da tempo e che i politici di professione non avevano compreso o non avevano voluto comprendere. Era prevedibile che ciò accadesse e si sentiva anche nell’aria, ma come dice il vecchio adagio “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”. Il loro successo potrebbe rivelarsi la vittoria di Pirro, poiché le cose che hanno detto in campagna elettorale sicuramente non potranno essere realizzate. Bisognerà passare dall’elenco dei problemi all’elenco delle soluzioni possibili. In politica bisogna essere realistici e a volte credo che loro non lo siano e mentre sputano sentenze chiedono alle altre forze politiche di allearsi. Spero di sbagliarmi ma se i 5 Stelle vorranno continuare a fare politica dovranno cambiare, come già sta accadendo, il loro atteggiamento politico nei confronti sia delle problematiche dei cittadini e sia nei confronti delle istituzioni. A loro favore va annotato che comunque stanno generando un nuovo modello politico.”
Invece il crollo del PD locale è segno della fine dello strapotere di De Luca a Salerno e provincia?
“Con la sconfitta del PD su tutti i territori De Luca è in grande difficoltà. Gli elettori hanno , forse, voluto punire il suo modo di agire ed il crollo del PD locale potrebbe essere anche essere interpretato come la fine dello strapotere di De Luca. Indubbiamente il vecchio leone è ferito ma non è morto. Soprattutto per noi guai a venderne con anticipo la pelle. Adesso sta a noi lavorare per creare un progetto alternativo, non solo a livello locale ma bensì regionale.”
La sconfitta dei Dem secondo lei avrà delle ripercussioni sulla giunta Servalli?
“La giunta Servalli già prima delle elezioni vivacchiava. Questa amministrazione si sta distinguendo per il dolce far niente e riuscirà probabilmente anche a portare a termine la legislatura. Niente idee, nessun programma di rispetto, nessuna iniziativa lodevole, insomma, siamo quasi di fronte al nulla. In poche parole elezioni o non, la giunta Servalli è evanescente. Sicuramente sarà nostro compito aprire ad alcune forze politiche che attualmente sorreggono questa Amministrazione. Servirà una serena e costruttiva autocritica. Non per parlare ai partiti ma alla città.”
E’ sorpreso dei buoni risultati della Lega nella città metelliana?
“La Lega rappresenta quella forza politica tenace, battagliera, profondamente legata a temi come la legge Fornero, la sicurezza, l’immigrazione, temi che hanno fatto breccia anche negli elettori cavesi. Personalmente non sono rimasto sorpreso dal consenso ottenuto, anche perché in questa campagna elettorale abbiamo condiviso alcuni momenti elettorali che hanno rimarcato la fattività di riferimenti territoriali, capaci di ben interpretare le predette tematiche. Inoltre la figura di Salvini, leader nazionale della Lega, è stata vincente per il suo linguaggio chiaro, rassicurante e determinante anche per gli elettori del Sud, facendo superare i conflitti territoriali tra Nord e Sud. Sono ottimi alleati.”
Passando alle tematiche nazionali, a suo parere quanto durerà la legislatura?
“La speranza sarebbe quella di andare alle prossime elezioni a scadenza naturale, però in politica bisogna essere pragmatici ed al momento il risultato conseguito dai partiti non permette in parlamento nessuna maggioranza omogenea, per cui credo che il tempo sarà limitato, spero non molto limitato. Andare di nuovo alle elezioni è sempre una sciagura perché i problemi si acuiscono, le difficoltà aumentano, ed in questo momento storico l’Italia, che è in grossa sofferenza, non può permettersi il lusso di nuove elezioni, se non quando abbia anche varato delle nuove riforme che possano permettere stabilità e crescita economica. Ci vorrebbe una grande collaborazione e disponibilità da parte di tutte le forze politiche nei confronti dei problemi dei cittadini, ma al momento vedo solo barriere e proclami di vittoria che non hanno senso.”
Lei vede più probabile un governo dei pentastellati con il Partito Democratico o con il centrodestra?
“Il problema vero è che non vedo nessun tipo di governo, soprattutto con coloro che prima ti insultano e poi ti chiedono di allearsi. E’ ipotizzabile, al momento, solo un governo istituzionale.”
Secondo lei Forza Italia che ruolo vorrà giocare in Parlamento?
“Sarà il cuore dei moderati e dei riformisti. Forza Italia deve giocare un ruolo fondamentale nell’ambito della prossima legislatura, sia per i consensi ottenuti e sia per la sua storia politica. A mio avviso Forza Italia è ago della bilancia nell’ambito di un opportuno equilibrio istituzionale, incarnando il suo modo di porsi come forza moderata ad eventuali estremismi, a tratti alquanto palesi, di forze politiche che agiscono solo con slogan demagogici e poco democratici. Del resto la storia di Forza Italia è talmente evidente da non lasciare dubbi: coerenza, senso di responsabilità, legame con i territori, lungimiranza politica. La leadership di Berlusconi ci consentirà di essere ancora protagonisti e sempre pronti al rinnovamento.”
L’elezione di Mara Carfagna come Vicepresidente della Camera può essere visto come un segnale incoraggiante anche per il vostro coordinamento provinciale?
“Una soddisfazione per tutti noi. Sarebbe inutile, assolutamente, sciorinare i meriti di Mara Carfagna, inutile e soprattutto risulterebbe una perdita di tempo ed anche di credibilità il voler evidenziare tratti ormai acclarati e consolidati. Certamente l’ultima nomina come vice presidente della Camera la riporta ai più alti vertici istituzionali e la colloca tra gli indiscussi riferimenti di Forza Italia. Un segnale forte per l’intero assetto partitico, ma in particolare per il coordinamento provinciale salernitano. Quest’ultimo infatti ancora maggiormente sarà impegnato a dover dimostrare un forte impegno per la costruzione di progetti alternativi, sia a livello territoriali e sia per la prossima consultazione regionale. Sono sicuro che la nostra leader Mara Carfagna ed il coordinamento provinciale creeranno un solido trampolino di lancio per una vittoria elettorale assoluta e completa sia per il Comune di Salerno, sia per la Provincia e sia per la Regione: tre obbiettivi possibili da conseguire ad ogni costo.”