LA FINESTRA SUL CORTILE Lo zoo di Fra Gigino e l’onestà intellettuale Cinque Stelle
Il blitz di un deputato pentastellato e animalista, in quel che viene definito lo zoo di fra Gigino, ha determinato l’esplosione di un inaspettato e aspro contrasto politico all’interno del Movimento Cinque Stelle, in particolare, tra alcuni degli attivisti metelliani e i parlamentari del territorio.
La vicenda si presta a più letture. Tralasciamo, tuttavia, per ragioni di spazio ma anche per la sua natura incidentale, il merito del presunto zoo di fra Gigino, per concentrare l’attenzione sull’aspetto politico più pregnante della nota diffusa ieri dall’Associazione Cava5stelle Libro Bianco.
E’ indubbio che i pentastellati cavesi hanno ragione nel lamentarsi che su questioni “di interesse pubblico, certamente più importanti per il territorio”, come ad esempio le problematiche della sanità e in particolare dell’ospedale cittadino, i parlamentari locali del M5S non abbiano mostrato altrettanta solerzia e attenzione, anzi, a quanto par di capire, si sono guardati bene dal dare il loro supporto.
Niente di nuovo sotto il sole. E’ quel che avviene, pressoché sistematicamente, fatte per fortuna numerose eccezioni, anche per gli altri partiti. Nella tanto vituperata prima repubblica, checché se ne dica, il rapporto, spesso anche malato e inquinato, tra i parlamentari e il territorio quasi sempre c’era ed era molto forte e penetrante. La questione, ovviamente, non si risolve tornando indietro, sia chiaro, ma guardando avanti, nella consapevolezza, però, che il problema immediato è quello del sistema elettorale e, più in generale, delle modalità di reclutamento del personale politico.
D’altro canto, i Cinque Stelle hanno creduto di risolvere il problema con le elezioni in rete, alla fine, i risultati sono stati disastrosi, e non poteva di sicuro essere diversamente, così come, sebbene per altri percorsi, è capitato per molte altre compagini politiche.
Non a caso, i pentastellati cavesi in questo frangente mostrano coraggio politico e onestà intellettuale quando riconoscono che “si stanno commettendo tanti errori sia a livello di gruppi di base che di vertice del Movimento, spesso in buona fede, ma l’errore più grande che si è commesso, e si sta perpetrando, è stato affidare un potere di rappresentanza a persone non degne di questo ruolo”.
Ad un’affermazione così netta, ma che, nella stragrande maggioranza dei casi, appare così veritiera, c’è poco da aggiungere. I pentastellati metelliani arrivano, poi, a denunciare “la mancanza di regole condivise nella selezione dei rappresentanti. Ciò fa si che chi dovrebbe rappresentarci troppo spesso è completamente scollato dalle realtà territoriali, distante dalle reali esigenze dei territorio e sordo alle sollecitazioni dei gruppi che sul territorio agiscono”.
Chapeau! Sarebbe bello, anzi, che facessero altrettanto le altre forze politiche del territorio, i cui rappresentati istituzionali, ripetiamo, fatta qualche eccezione, sono in larga misura altrettanto assenti e lontani.
Ad ogni modo, la presa di posizione degli attivisti dell’Associazione Cava5stelle Libro Bianco non può che essere apprezzata. Vivaddio, finalmente c’è chi tra i pentastellati si confronta con la realtà e non si trincera in una presunta diversità morale che serve solo a ignorare le questioni concrete e a far da scudo a quanti se ne servono per mascherare le loro incapacità o solo per convenienza.
Molta strada, però, resta da fare per il Movimento 5 Stelle in quanto a struttura democratica e organizzativa reale e non virtuale. E, soprattutto, resta, sullo sfondo, il problema di far crescere una classe dirigente, che dalla semplice denuncia e protesta passi ad una politica di governo, e che abbia una responsabilità piena e non soggetta alle decisioni di un garante o di una società privata.
Non sarà per nulla facile. E nella nostra città, ma anche altrove, si è solo all’inizio di un percorso che presenta non poche insidie e curve pericolose. Ciò non toglie, tuttavia, che va tenuto nella giusta considerazione questo interessante sebbene parziale segnale di maturazione politica del Movimento nella nostra città.
Se son rose fioriranno… e di sicuro non solo a Cava. Senza illudersi, però. (foto Gabriele Durante)
3.01.2017 – By Nino Maiorino – Senza entrare nel merito; ma se i grillini non si rispettano nemmeno tra loro (il blitz del pantastellato romano non era stato nemmeno comunicato ai pantastellati cavesi!!!) come vogliamo che rispettino gli altri? Ulteriore perdita di credibilità, salvo che per i drogati da Beppe Grillo.