LA FINESTRA SUL CORTILE L’inarrestabile decadenza della città metelliana
«La finestra sul cortile» è il titolo di uno dei film capolavori di uno dei grandi regista del cinema mondiale, Alfred Hitchcock. Lo prendiamo in prestito per questa rubrica di commento su persone, fatti, misfatti e situazioni locali. Insomma, su quello che accade nel cortile di casa. Ad inaugurare la rubrica è la vicenda tormentata ed infinita dell’Ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni.
Dai social, infatti, si apprende che la partita circa la riaperture del reparto di Ostetricia e Ginecologia è ormai perduta. In altre parole, come ormai accade da circa un anno, nella valle metelliana non si nascerà più. Se così è, per l’Amministrazione guidata dal sindaco Servalli è indiscutibilmente una brutta botta, una sconfitta secca e senza appello.
Non è neanche giusto, però, far di Servalli il capro espiatorio. Il lento declino e ridimensionamento dell’Ospedale Civico metelliano parte da molto lontano e le responsabilità affondano le loro radici nelle cattive e/o nelle mancate scelte della classe politica locale in questi ultimi 25-30 anni. I post acidi e virulenti che si leggono sui social, più che esprimere dispiacere per la definitiva perdita di un servizio sanitario, trasudano livore e una malcelata soddisfazione per la mazzata presa dal primo cittadino cavese. Insomma, l’odio politico, e forse per qualcuno anche altro, fa di queste ore una sorta di giorno dello sciacallo.
Detto ciò, è altrettanto doveroso notare come questa vicenda evidenzi ancora una volta quanto la città metelliana, che dopo il capoluogo è la prima della provincia per abitanti e storia, conti realmente nello scacchiere politico provinciale, ovvero meno del due a briscola. Chi decide è De Luca, un monarca assoluto, un novello Re Sole che si circonda esclusivamente di sudditi e cortigiani. Cava, per De Luca, è periferia ma fuori dal territorio comunale di Salerno, con l’aggravante di non avere come espressione politica locale neanche un consigliere regionale di maggioranza. Insomma, come cavesi siamo messi male. A De Luca possiamo, chi vuole ovviamente, solo sbattere le mani e votarlo. E chiedere e sperare nella sua benevolenza.
Colpa di Servalli che non sa farsi rispettare ed è poco autorevole? Molto probabilmente sì, ma nel centrosinistra metelliano c’è qualche altro esponente che riuscirebbe a fare meglio? E c’è un esponente politico della minoranza con le carte in regole e con più chance dell’attuale primo cittadino? E, ancora, c’è in città un’opposizione che dia almeno la vaga sensazione di poter rappresentare, in prospettiva, una credibile per quanto ipotetica alternativa di governo? Le risposte, al momento, sembrano essere irrimediabilmente tutte negative.
In conclusione, anche con questa Amministrazione comunale continua, purtroppo, l’inarrestabile processo di decadenza della città metelliana e la sua marginalità politica, che spesso si tramuta in estraneità. In altre parole, Cava appare sempre più come una bella signora imbellettata, che però non riesce a nascondere né le rughe e gli acciacchi dell’età né l’inesorabile ed inevitabile tramonto del suo fascino.