LA FINESTRA SUL CORTILE Enrico Bastolla, l’assessore multitasking del sindaco Servalli
La vicenda dell’assessore Bastolla, diciamoci la verità, fa un po’ tenerezza. Prima firma il decreto che gli assegna deleghe diverse da quelle avute in precedenza, poi ci ripensa, si imbufalisce, protesta e mette il broncio. Un po’ come quei bambini capricciosi cui tolgono il giocattolo preferito e gliene danno un altro: strilli, strepiti, ripicche. Certo, è anche un po’ surreale e infantile per certi versi, ma comunque non ci riesce di ritenere il comportamento di Bastolla una stramberia.
Il motivo? Beh, la sensazione di sentirsi declassato, un po’ piccolo e nero come Calimero, è comprensibile che Bastolla l’abbia provata. E’ l’unico, tutto sommato, che in due anni ha cambiato tre assessorati. E’ difficile non sentirsi bocciato e quel che peggio è arduo far pensare diversamente all’opinione pubblica.
La vicenda, però, potrebbe essere vista anche in una prospettiva del tutto diversa. Nel calcio, tanto per fare un esempio, si parla di giocatore duttile quando un calciatore è capace di coprire più ruoli: un mediano che riesce a fare pure il terzino di fascia o la mezzala, e in casi eccezionali sostituisce perfino il portiere. E ancora: in cucina, ambiente che ci è più familiare, il prezzemolo viene utilizzato un po’ dappertutto aggiungendo aromi alle pietanze. Questo per dire che ci sono persone, e quindi politici, o nello specifico amministratori, capaci di coprire più ruoli e di aggiungere qualcosa all’incarico ricoperto. E Bastolla potrebbe essere uno di questi. Un giovane esponente politico multitasking: passare dal commercio ai lavori pubblici e poi ai servizi sociali senza problemi particolari e aggiungendoci qualcosa della propria personalità, cultura e sensibilità, né più né meno come il prezzemolo.
Noi riteniamo che sia questo il motivo che ha portato alla scelta del cambio di deleghe operate dal sindaco Servalli: non una bocciatura e neanche una promozione, ma semplicemente una ragione di funzionalità. In tutta onestà, e non per difendere il sindaco Servalli, che tutto ha bisogno fuorché del nostro sostegno, ma mettiamoci per un attimo nei suoi panni. Deve far entrare un nuovo assessore, con competenze, almeno sulla carta, assai specifiche e quindi per forza di cose non tali da potergli assegnare, almeno in teoria, le politiche sociali.
A chi dare quindi questa delega delicata, a maggior ragione dopo un assessore dimissionario, magari poco amato, ma di una certa caratura, e in ogni caso per un settore assai strategico soprattutto per un’amministrazione comunale di sinistra?
Vediamo un po’, poteva essere data a Polichetti? Per carità, non è campo suo. Al più avrebbe potuto organizzare una memorabile paraolimpiadi tra i comuni del Piano di Zona o uno sbalorditivo torneo di scopone per anziani, ma non di più.
Al vice-sindaco Senatore? Macché, bravo ragazzo anche lui e pure altrettanto lavoratore, ma le politiche sociali richiedono uno spessore diverso e non, senza offesa per nessuno, un assessore-operaio.
A Salsano, allora? Peggio che andar di notte. E’ il migliore degli assessori di Servalli, ma buono per far quadrare il bilancio, e non altro. Il suo amore sono i numeri. Buon per lui.
E la Minieri? Professionista preparata e persona seria, stando a quanti la conoscono, ma le politiche sociali richiedono un assessore presente, in trincea, e non dover ricorrere a “Chi l’ha visto?”.
In conclusione, gira e rigira, il povero Servalli non poteva che rivolgersi a Bastolla, tappabuchi, multitasking o come diavolo si vuole, ma comunque l’unico cui chiedere di prendersi la delega alle politiche sociali.
Fossimo in Bastolla, a freddo, questa sarebbe la lettura che daremmo dell’accaduto. Forse è la più conveniente, ma anche la più onesta e veritiera. Non sta a noi dare consigli, ma a Bastolla ci permettiamo di suggerire di non pensarci più di tanto, di rompere gli indugi, di accettare e assolvere al meglio questo incarico. Sarebbe l’occasione per arricchirsi non solo culturalmente e amministrativamente, ma anche da un punto di vista umano e sociale. Con un po’ di umiltà e dedizione potrebbe avere risultati insperati. Può contare sul miglior dirigente che il Comune metelliano si ritrova. E avrebbe a disposizione personale sia comunale che del Piano di Zona assai qualificato e motivato. Gli basterebbe mettere la chiave nel cruscotto e accendere il motore.
Provare per credere.
Ci scommettiamo un semplice caffè assessore Bastolla?