Il “benvenuto” alla nuova segretaria comunale… e il sindaco Servalli non è il generale Giap
Per evitare equivoci, preciso subito che non conosco la nuova segretaria generale del nostro Comune, Monica Siani, che si insedierà lunedì prossimo a Palazzo di Città. Cionondimeno sono rimasto, come dire, molto colpito dal rude “benvenuto” a freddo che le è stato riservato da una parte dell’opposizione.
Sia chiaro, comprendiamo che la lotta politica soprattutto in questa stagione usa metodi da orda barbarica. E siamo anche convinti che gli obiettivi dell’attacco sono il sindaco Servalli e la sua Amministrazione, che soprattutto negli ultimi tempi, purtroppo, a volte danno la sensazione della sciatteria amministrativa e in altre occasioni di clientelismo grossolano. Insomma, certe stroncature se le chiamano, le attirano come le mosche al miele. Ciò non toglie, tuttavia, che ad essere colpita a pallettoni è una giovane dirigente, la quale ha come sua unica, vera colpa quella di aver accettato l’incarico di segretario generale del nostro Comune.
La verità è che per il ruolo delicato cui è chiamata ad assolvere, sarebbe opportuno e consigliabile tenerla fuori dalla mischia politica. In fondo, il segretario generale è il notaio che deve tutelare gli amministratori comunali non importa se di maggioranza o di opposizione. In ogni caso, le persone, segretario generale o meno, andrebbero valutate e se il caso criticate per come operano e per i risultati che conseguono, non per altro.
Detto ciò, una riflessione più in generale va fatta. Nel senso che sembra sempre più farsi strada la convinzione che questa consiliatura si caratterizzerà per i toni aspri, i contrasti accesi e le polemiche violente. In altre parole, se nella consiliatura scorsa l’opposizione sembrò essere, salvo alcune eccezioni, sonnacchiosa, assente e in qualche caso persino complice della maggioranza, quella attuale potrebbe rivelarsi assai diversa. Questa opposizione, infatti, appare di gran lunga più agguerrita e determinata. E quella della Fratellanza sembra essere più acerba, ma anche e soprattutto più aggressiva, sanguigna e determinata.
Sarebbe auspicabile, in questo senso, senza per questo venir meno al dovere del controllo minuzioso e della vigilanza seria e serrata, che ci fossero da parte dell’opposizione più ragionamenti e proposte.
Allo stesso tempo, da parte della maggioranza è auspicabile che ci fosse più trasparenza, maggiore rispetto per il ruolo della minoranza, più disponibilità al dialogo e non, come finora è emerso, l’impressione di volersi sottrarre al confronto anche utilizzando sotterfugi e mezze verità.
Un clima più disteso è assai utile per la città, ma conviene a tutti, soprattutto alle forze politiche della maggioranza. In fondo, credere di essere astuti e più intelligenti degli altri non porta bene. E le furbate, come le bugie, hanno le gambe corte.
Riflessione finale. A margine di questo episodio sgradevole capitato alla nuova segretaria, vorrei ricordare al sindaco Servalli, che è più giovane di chi scrive ma appassionato di storia, una figura della guerra del Vietnam. E’ quella del generale Giap, il leggendario eroe, al comando dell’esercito del Nord Vietnam, che cacciò dalla sua terra il colonialismo francese prima e l’imperialismo americano poi. Giap, figlio di poveri contadini indocinesi, contro lo strapotere bellico della superpotenza statunitense usò l’intelligenza e la guerriglia. E sul famoso sentiero di Ho Chi Minh attirò i soldati americani in continui agguati facendone saltare a migliaia sulle bombe con cui aveva disseminato il loro cammino nella giungla.
Ricordo questa figura mitica per noi adolescenti degli anni sessanta, per dire a Servalli che lui, anche e soprattutto per il ruolo che riveste, non è il generale Giap e neanche gli conviene esserlo. Al contrario, deve cercare di essere accorto nel togliere le bombe dal suo cammino. Sì, perché a rischiare di calpestarle e di saltare in aria è lui, non l’opposizione. Politicamente, s’intende. E poi la guerriglia non fa per Servalli e comunque non gli è utile. Meglio affrontare gli avversari a viso aperto. D’altra parte, ha le qualità, l’intelligenza e l’esperienza necessarie, perché non farlo?