scritto da Pasquale Petrillo - 18 Dicembre 2018 09:46

Di Maio e Salvini? Non sono peggiori di chi li ha preceduti

foto tratta dal sito della Presidenza del Consiglio dei ministri

I sondaggi elettorali sono solo indicativi. Non sono voti, quelli che escono dalle urne elettorali, bensì delle semplici intenzioni di voto che poi non sempre trovano un riscontro reale. In altre parole, i sondaggi elettorali vanno presi con le pinze. Tuttavia, non tenerne conto è sbagliato così come considerarli alla stregua di un vangelo. Rappresentano l’umore dell’elettorato. Sono il termometro dello scenario politico del momento. Sono, per così dire, la fotografia di una realtà in movimento.

Con questa consapevolezza leggiamo i risultati dell’ultima rilevazione diffusa ieri sera dall’istituto demoscopico SWG, che registra una sensibile crescita di consensi per la Lega dell’1%, per un complessivo 33%, e un più modesto incremento dei Cinque Stelle, +0,3%, per un complessivo 26,5%. Di converso, il Pd e Forza Italia continuano a perdere voti, -0,7%, ottenendo rispettivamente il 16,8% e l’8%. Completa il quadro Fratelli d’Italia con un +0,3%, raggiungendo un complessivo 4%, a conferma di un’identità riconosciuta come tale da uno spicchio significativo dell’elettorato. Nel complesso, l’area di governo conferma di avere un consenso prossimo al 60%. E la cosa non è affatto di poco conto.

Per farla breve, nonostante lo spread, il braccio di ferro e poi la poco esaltante marcia indietro con l’Unione europea sulla manovra economica, il ridimensionamento dei provvedimenti sulle pensioni e sul reddito di cittadinanza, i contrasti fra i due partiti della maggioranza, le gaffes e via di questo passo, nonostante tutto ciò, dicevamo, la maggioranza continua ad avere un largo gradimento presso gli elettori. Per certi versi, lo confessiamo, è un mistero. Di questo, purtroppo per loro, dovranno farsene una ragione quanti -e non sono pochi, forse anche perché fuorviati dagli annunci di Berlusconi sulla possibile fuoriuscita dal M5S di una cinquantina di parlamentari- già si apprestavano a partecipare con malcelato entusiasmo alle auspicate prossime esequie del Governo Conti.

Così non è, anzi, sorprende, in tutta onestà, che delle difficoltà evidenti, anche per le macroscopiche contraddizioni interne alla sua maggioranza, patite dal governo gialloverde, non traggono benefici elettorali né il Pd, che continua ad annaspare alla ricerca di una leadership unitaria e credibile, né Forza Italia, sempre più in crisi di identità.

Insomma, qualcosa non torna. Molto probabilmente il disagio che vive questo nostro Paese e le aspettative di cambiamento nutrite dagli italiani non sono percepite nella loro esatta dimensione dagli osservatori politici, dagli operatori dell’informazione, dalle opposizioni, dai sindacati, in generale, dalla classe dirigente. Molto probabilmente chi, negli ultimi venti anni, ha preceduto gli attuali governanti ha così poca credibilità da non scalfire  minimamente quelle, per quanto possano essere modeste, di Di Maio e Salvini.

L’unica certezza è che gli italiani sono sempre gli stessi. Negli ultimi venti anni e poco più hanno votato convintamente Berlusconi e Prodi, Renzi, ora Di Maio e Salvini. In breve, non ci siamo fatti mancare nulla, ma non è colpa nostra, questo ci ha passato il convento della politica. E, tirando le somme, Di Maio e Salvini forse non sono migliori, ma neanche peggiori degli altri che li hanno preceduti.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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