Cosa sta succedendo a Palazzo di Città? Stando a quello che si legge, soprattutto sui social, nel civico palazzo metelliano di piazza Abbro tira una brutta aria. Più del solito, tanto che per trovare un clima del genere bisogna andare molto indietro negli anni. Alla prima metà degli anni novanta del secolo scorso. Ai tempi di tangentopoli, quando ad ogni stormir di foglie si sentiva il tintinnio delle manette.
Già solo questo clima di tensione e di sospetti crea un sentimento di disagio e di inquietudine. Quanto ci sia di vero in quel che si legge in alcuni post non è dato sapere. Qualcosa di sicuro c’è, e anche grave. Insomma, inutile negare, tutto fa pensare che, prendendo in prestito un’espressione shakespeariana dell’Amleto, “c’è del marcio” a Palazzo di Città. Di sicuro, è ormai assodato che c’è un assai rodato sistema di talpe, che dall’interno della macchina comunale rende noti documenti amministrativi, fatti, circostanze, episodi.
La domanda a questo punto sorge spontanea: ma si può andare avanti in questa maniera? E un’altra domanda è ancora più immediata ed assillante: ma cosa fa il sindaco Servalli rispetto a questa situazione? A quanto è dato sapere nulla.
Non smentisce, non controbatte, non reagisce, non querela. Appare inerme, supino, assente. Non ha avviato a quanto pare neanche una indagine interna. Sembra, almeno questa è l’impressione che si ricava dall’esterno, incassare i peggiori colpi senza battere ciglio.
Ciò cosa vuol dire? Il suo essere passivo avvalora i post anonimi comparsi in questi ultimi tempi sui social? In pratica, con il suo silenzio conferma fatti, circostanze e quanto altro è oggetto di discredito della sua Amministrazione? Boh!
Oddio, c’è anche chi suggerisce che, invece, il silenzio di Servalli e della sua maggioranza sia invece indice e frutto di alterigia, da qui il procedere senza curarsi di chi li attacca. Insomma, come cavalli con i paraocchi? Tutto può essere, ma a me pare poco verosimile.
Una cosa è certa, il sindaco Servalli, se vuole salvare innanzi tutto il suo sindacato e la sua Amministrazione, una reazione la deve pure avere. Non so cosa, ma qualcosa deve fare, quantomeno si sforzasse, e non sarebbe roba da nulla e neanche l’ultima cosa da fare, di imprimere alla sua azione amministrativa il massimo della trasparenza possibile. Trasformasse quindi questo palazzo dei veleni in un palazzo di vetro. Avrà la voglia e la capacità di farlo? Mah!
C’è però un’altra domanda: ma l’opposizione rispetto a tutto ciò che cosa fa? Il suo silenzio è assordante. Una mezza interrogazione per conoscere la veridicità di quello che si legge nei post anonimi sui social perché non la fa? Forse ritiene che siano solo falsità e fango? A maggior ragione, in quest’ultimo caso, dovrebbe chiedere al Sindaco di reagire a tutela dell’immagine non solo della sua Amministrazione, ma anche della struttura comunale e più in generale della città che non ne escono affatto bene. In conclusione, se l’opposizione c’è speriamo che, come per il Sindaco, alla fine batta un colpo.
Ultima annotazione. In una circostanza così complicata e in un clima così opaco, lunedì prossimo si insedia la nuova Segretaria generale del Comune scelta dal sindaco Servalli. Avrà di fronte a sé un compito difficilissimo, tremendamente complicato, a partire dalle sue competenze in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione e della illegalità. A quanto pare avrà come incombenza anche quella di curare il settore del Personale. In pratica, la patata più bollente che c’è.
E’ doveroso, quindi, fare alla Segretaria generale gli auguri di buon lavoro. L’auspicio è che riceva il sostegno di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione se davvero si ha cuore l’interesse della città, della organizzazione comunale la cui efficienza/inefficienza ricade direttamente su noi cittadini, determinando non poco la qualità del nostro vivere quotidiano.
Certo, nei giorni scorsi non ha avuto il migliore dei benvenuti, anzi. Tuttavia, è anche giusto riferire che dagli ambienti della lista “La Fratellanza” è arrivata alla nostra redazione una precisazione, ovvero che l’attacco era politico e non alla sua persona, bensì all’Amministrazione e al sindaco Servalli. Insomma, come si dice in questi casi, nulla di personale. In pratica, classifichiamo l’episodio come un modo alquanto sbrigativo per fare prendere coscienza alla Segretaria generale del fatto che è stata chiamata a lavorare in un campo minato da altri.
Meglio così. Se si abbassano i toni e non si alzano polveroni, è meglio per tutti, soprattutto per le persone perbene.
19.12.2020 – By Nino Maiorino – Ma vuoi vedere che la vera opposizione la fanno i dipendenti comunali? Come si dice: “Cicero pro domo sua”.