E’ guerra di comunicati stampa tra maggioranza e opposizione sulla triste vicenda degli arresti dell’ex vicesindaco dell’Amministrazione comunale metelliana, guidata dal sindaco Servalli, Enrico Polichetti.
D’altra parte, era inevitabile che questo arresto provocasse polemiche infuocate, strumentalizzazioni, colpi bassi e diffuso ponziopilatismo. Peccato che certe battaglie politiche si consumano sulla sventurata traversia giudiziaria di Polichetti, al quale auguriamo sinceramente di dimostrare la sua innocenza nella convinzione che, molto probabilmente, oggi stia pagando più delle sue eventuali colpe.
Ad ogni modo, lasciamo che la giustizia faccia il suo corso nell’auspicio che venga stabilita la verità in tempi ragionevolmente brevi.
Detto ciò, i riflessi politici prodotti da questa vicenda giudiziaria sono pesantemente evidenti. Il comunicato stampa dell’opposizione appare scontato, nel senso che il ragionamento politico portato avanti dal centrodestra non fa sostanzialmente una piega (o quasi). Ed è altrettanto scontato e doveroso quello dei partiti di maggioranza. E’ indubbio che il caso Polichetti sul piano strettamente politico getta un’ombra sinistra sull’Amministrazione Servalli. Inutile negarlo: Polichetti era un esponente politico di primo piano e non passava lì per caso. Insomma, l’attuale maggioranza non può lavarsi le mani e la coscienza quasi disconoscendo il ruolo politico, istituzionale e organico avuto da Polichetti.
La responsabilità politica di queste peripezie giudiziarie restano in capo principalmente e direttamente al sindaco Servalli. Con un’avvertenza per nulla trascurabile però: i reati attribuiti a Polichetti sono ancora da dimostrare e restano al momento solo delle ipotesi. E le responsabilità politiche, di conseguenza, poggiano su responsabilità penali tutte da dimostrare. Meglio allora non formulare richieste e giudizi affrettati e sommari.
Chiedere allora le dimissioni del primo cittadino è comprensibile da un punto di vista della lotta politica, ciò non toglie però che la richiesta appare eccessiva, visto che per ora le eventuali responsabilità penali si circoscrivono al solo Polichetti.
D’altro canto, sulle eventuali responsabilità politiche, se nel frattempo non saranno intervenuti fatti nuovi, decideranno gli elettori cavesi alle prossime elezioni comunali. Sono gli elettori, in democrazia, i giudici dei politici per le responsabilità squisitamente politiche.
In conclusione, siamo consapevoli del fatto che all’attuale centrodestra fa comodo prendere delle scorciatoie, ma anche che farebbe assai meglio a preparare una proposta politico-amministrativa credibile e qualificata da proporre all’elettorato cavese alle comunali della prossima primavera.
Diversamente, chiedere (e non ottenere) le dimissioni di Servalli è solo un esercizio retorico fine a se stesso.
E ai cittadini di ciò non importa un fico secco.