La crescita registrata dall’Istat per il quarto trimestre 2015 (+0,1%) risulta inferiore rispetto alle stime dello stesso istituto di statistica e dei principali analisti. L’ultima previsione dell’istituto, contenuta nella nota mensile uscita a inizio dicembre era di +0,2%. Il 2015 si chiuderà con una crescita annua del Pil pari allo 0,7%.
La crescita registrata dall‘Istat per il quarto trimestre 2015 (+0,1%) risulta inferiore rispetto alle stime dello stesso istituto di statistica e dei principali analisti. L’ultima stima dell’istituto, contenuta nella nota mensile uscita a inizio dicembre era di +0,2% con un intervallo di confidenza compreso tra 0 e 0,4%.
Il 2015 si chiuderà con una crescita annua del Pil pari allo 0,7% (calcolata su dati trimestrali grezzi). E’ quanto rileva l’ Istat che diffonde la stima preliminare.
Il governo prevede per il 2015 una crescita dello 0,9%. Lo scorso anno il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato, invece, dello 0,6%.
Il 2015, spiega l’Istat, ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al 2014 e la variazione annua del Pil calcolata sui dati trimestrali grezzi è quindi pari a +0,7%.
La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’ industria e di aumenti in quelli dell’agricoltura e dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), più che compensato dall’apporto positivo della componente estera netta. (fonte Confcommercio su dati Istat)