Salerno Letteratura Festival chiude la prima giornata, ricca di incontri e novità, con un pieno di partecipazione ed entusiasmo.
“In faccia ai maligni e ai superbi. Letteratura come contropotere” è il titolo della nuova edizione, curata da Gennaro Carillo, Paolo Di Paolo e Daria Limatola per la Sezione Ragazzi e presidente dell’associazione Duna di Sale con la direzione organizzativa di Ines Mainieri.
Tanti gli incontri e le sezioni del Festival: l’incontro inaugurale con Carlo Galli, la storia con Aldo Schiavone, la scienza con Pierluigi De Felice, il classico con Laura Suardi, la politica con Ernesto Galli Della Loggia, la prolusione di Melania G. Mazzucco, la poesia con Roberto Deidier, la marrativa con Roberta Recchia, l’esperimento originalissimo dei lettori sul palco con Paolo di Paolo e La setta dei poeti estinti. E ancora Mattia Tarantino, Giusi Drago, Giulio Carlo Pantalei, Silvio Perrella, Alessio Arena, Laura Pepe e per finire il concerto in largo Pimona.
Nell’incontro con Roy Chen, in libreria con Il grande frastuono, Paolo Di Paolo ha intwrvistato lo scrittore sul peso di essere uno “scrittore israeliano”, il senso della parola pace, del ruolo dello scrittore. Roy Chen, partendo dalla sua esperienza personale, ha sottolineato più voltw quanto sia necessario chiedersi ogni giorno cosa si è fatto per la pace. In tal senso lo scrittore può creare ponti, così lui legge libri di scrittori palestinesi per sentirne la vicinanza e, con la sua attività, cerca di offrire una riflessione, su un pezzo di realtà, per cercare di capire ciò che succede.
Infine una speranza: che Israele diventi un giorno come la Germania, un posto che ha fatto i conti col passato e si è trasformata in paese accogliente e cosmopolita.
“La vita si cambia. È possibile un’altra pagina. La possiamo ummaginare. Non c’è solo oggi c’è anche domani ma per avere questo risultato dobbiamo iniziare immediatamente e inventare un altro futuro per i nostri figli”