scritto da Angela Senatore - 18 Giugno 2025 18:28

Gian Marco Griffi a Salerno Letteratura: “Scrivendo Digressione mi sono divertito”

"L'unico motivo per cui scrivo è un grande divertimento, un gioco che provo a fare nella maniera più seria che posso e che, per questo, ogni tanto mi affatica".

Durante la quarta serata del Salerno Letteratura Festival, nella cornice dell’atrio del Duomo, Corrado De Rosa ha intervistato Gian Marco Griffi, autore rivelazione con Ferrovie del Messico, edito da Laurana, romanzo che ha venduto circa sessantamila copie ed è stato tradotto in diverse lingue.

Griffi è tornato in libreria da poco, stavolta per Einaudi, con un nuovo romanzo, Digressione, che si presenta come altrettanto avvincente, oltre che ugualmente corposo, essendo un bel mattone di mille pagine.

C’è più divertimento o più fatica nel lavoro di Griffi scrittore? La risposta non ha mezzi termini. “L’unico motivo per cui scrivo è un grande divertimento, un gioco che provo a fare nella maniera più seria che posso e che, per questo, ogni tanto mi affatica”.

Digressione ha nel titolo un consenso informato, come lo definisce Corrado De Rosa, perché la trama si perde in infiniti rivoli lungo un periodo di tempo di quasi un secolo.

I protagonisti di questa epopea sono due: Arturo Saragat e la copia 33 di un libro, che è una sorta di Santo Graal, la Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México rilegato insieme a L’armamento delle truppe a cavallo tartare.

Arturo Saragat, schiacciato per tutta la vita dal senso di colpa per non essere riuscito ad evitare il male, pieno di fisime ed ossessioni, proverà ad espiare la colpa aggrappandosi ad un appiglio, il libro appunto, che lo porterà da Asti in giro per il mondo, in un vertiginoso labirinto caotico e confondente.

Nel romanzo, non a caso definito romanzo – mondo, c’è un mondo intero perché Griffi sostiene “per me è tutto importante, non c’è una storia da non raccontare”. In questo senso, ciò che fa la differenza tra le storie è il modo in cui sono scritte e, probabilmente, in questo risiede ciò che i lettori cercano: una scrittura non sciatta.

La scrittura di Griffi è consapevole figlia di Bolano, Foster Wallace e – aggiunge lo scrittore – di Beckett. Si dice beckettiano dal momento in cui grazie al suo teatro ha compreso che era possibile raccontare storie in una prospettiva completamente diversa in cui il comico diventa un modo per indagare l’infelicità.

Gli omaggi nel libro sono tanti, da quelli espliciti e voluti, l’Artù del ciclo arturiano, il presidente Saragat (“il destino cinico e baro” che rappresenta quello narrato), l’Angelica di Ariosto, a quelli inconsapevoli, come il cinema di Tarantino e Kusturica.

Cos’è Digressione dunque? Digressione è una enorme libertà per guardare il mondo e la vita da un’altra prospettiva a partire da una affermazione che diventa interrogativo ma anche imperativo morale: “Possiamo essere gentili in questo mondo oscuro”.

Giornalista pubblicista, collabora con Ulisse online dal 2021 occupandosi principalmente della pagina culturale e di critica letteraria. È stata curatrice della rassegna letteraria Caffè letterari metelliani organizzata da Ulisse online e IIS Della Corte Vanvitelli e ha collaborato con Telespazio in occasione del Premio Com&te. È da maggio 2023 responsabile della Comunicazione di Fabi Salerno. Abilitata all’esercizio della professione forense, lavora in una delle principali banche italiane con specializzazione nel settore del credito fondiario.

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