Un chiodo fa saltare la circolazione ferroviaria
In ogni caso, e questo non riguarda solo questo governo, sul banco degli accusati è un sistema ferroviario che da anni affida all'esterno la manutenzione
Ieri c’è stato il caos nel trasporto ferroviario per un guasto che ha coinvolto le stazioni Termini e Tiburtina di Roma. Ritardi enormi con traffico ferroviario bloccato per ore. Il ministro Salvini, ancora una volta inadeguato al ruolo, si è fatto vivo alcune ore dopo il guasto per dichiarare che “i tecnici mi dicono esserci stato un errore stanotte di un’impresa privata che ha piantato un chiodo su un cavo”. Un chiodo? Un’assurdità, ma questo è. In altre parole, basta un chiodo per far saltare l’intera circolazione ferroviaria. Aggiungendo poi che “che il tempo di reazione di fronte a questo errore, e conto che il privato ne risponderà, non è stato all’altezza di quello che la seconda potenza industriale d’Europa deve avere”. Le opposizioni non hanno mancato di chiedere le sue dimissioni, anche se, tutto sommato, il ministro non fa il capostazione. In ogni caso, e questo non riguarda solo questo governo, sul banco degli accusati è un sistema ferroviario che da anni affida all’esterno la manutenzione. Non è il primo caso, questo, in cui è evidente l’imperizia e la superficialità di diverse aziende impegnate nella manutenzione della rete ferroviaria. Per concludere, una battuta viene spontanea. I treni nel nostro Paese mai come adesso sembrano viaggiare in ritardo. Consoliamoci: in questo il governo Meloni non è fascista. Durante il Ventennio, infatti, i treni viaggiavano in perfetto orario. Almeno così si diceva.