Ucraina, il cardinale Parolin mette una pezza allo scivolone del Papa
La verità è che a Francesco sta a cuore la pace. In cima ai suoi pensieri c'è la sofferenza del popolo ucraino, così come degli altri popoli coinvolti nelle guerre sparse per il mondo
«La prima condizione per la pace in Ucraina è mettere fine all’aggressione». Così il cardinale Pietro Parolin, 69 anni, Segretario di Stato vaticano, ha messo una pezza alle dichiarazioni di Papa Francesco che con una certa leggerezza e ingenuità aveva provocato l’indignata reazione dell’Ucraina. Parolin è il collaboratore più stretto del Papa e guida la diplomazia della Santa Sede. Per forza di cose è dovuto intervenire per evitare l’equivoco di un Vaticano pro-Putin. La verità è che a Francesco sta a cuore la pace. In cima ai suoi pensieri c’è la sofferenza del popolo ucraino, così come degli altri popoli coinvolti nelle guerre sparse per il mondo. Questo suo slancio di profonda umanità a volte lo porta ad espressioni approssimative e poco diplomatiche che possono generare equivoci e cattive interpretazioni. Veri e propri scivoloni, insomma. Per il futuro, però, sarebbe auspicabile maggiore attenzione da parte di Papa Francesco ma anche dei suoi collaboratori.