scritto da Pasquale Petrillo - 02 Marzo 2023 08:50

Per i morti di Bergamo indagati Conte, Speranza, Fontana…

'accusa è quella di non aver proclamato la zona rossa nel bergamasco nelle prime settimane del Covid. Fra gli indagati l'allora premier

foto Giovanni Armenante

«Inadeguata valutazione del rischio». E’ quanto sostiene la Procura della Repubblica di Bergamo, che ha messo sotto inchiesta almeno 17 persone per epidemia colposa. L’accusa è quella di non aver proclamato la zona rossa nel bergamasco nelle prime settimane del Covid. Fra gli indagati l’allora premier Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza. Così come il governatore della Lombardia Attilio Fontana con il suo ex assessore al Welfare Giulio Gallera. E fra gli altri anche il presidente del Consiglio superiore della sanità Franco Locatelli e il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro. Come si ricorderà nei comuni di Nembro e Alzano, così come a Bergamo e provincia, ci fu quella che è stata definita la più grave ecatombe dovuta al Covid. Non solo in Italia, ma in Europa e, dicono i numeri, addirittura nel mondo occidentale. A marzo, infatti, in provincia di Bergamo ci furono 5.179 morti in più della solita media mensile, che si aggirava a circa 800 decessi. Una strage degli innocenti, cui non si pose rimedio in modo sollecito ed efficace. Tre anni dopo, i primi provvedimenti della magistratura. Quali saranno gli sviluppi adesso? Difficile prevederlo. Tuttavia, sarà assai difficile che qualcuno alla fine verrà ritenuto responsabile. Questa, ovviamente, è solo una sensazione. Una cosa è certa. Nella nostra mente restano impresse le immagini della lunga e mesta fila dei camion dell’Esercito che trasportavano centinaia di bare fuori da Bergamo. Erano proprio i primi giorni della pandemia. La metà di marzo di quel tragico e terribile 2020. Come dimenticare?

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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