scritto da Pasquale Petrillo - 27 Giugno 2025 08:52

L’agenda rossa del giudice Borsellino

E' giusto che i magistrati vadano fino in fondo in questa vicenda. E' loro dovere, ma più ancora un diritto di conoscere la verità e avere giustizia per i familiari delle vittime di quella strage e per tutti gli italiani

foto Giovanni Armenante

Giovanni Tinebra, ex capo della Procura di Caltanissetta, a quanto pare avrebbe fatto parte di una loggia massonica a Nicosia in provincia di Enna e sarebbe stato coinvolto nei depistaggi sulla strage di via D’Amelio del 1992, in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. A dirlo sono i pubblici ministeri proprio della Procura di Caltanissetta. Tant’è che i carabinieri del Ros hanno compiuto alcune perquisizioni a caccia della famosa agenda rossa di Borsellino sparita subito dopo la strage. Notizie del genere lasciano l’amaro in bocca. Possibile che un collega del giudice Borsellino sia coinvolto in una vicenda che ha tanto colpito l’intera Nazione? Purtroppo, non c’è da meravigliarsi. Tutto è possibile. Sta di fatto che Giovanni Tinebra fu il capo del pool di magistrati che coordinava le indagini condotte da Arnaldo La Barbera, allora capo della Squadra mobile di Palermo e ritenuto il regista del depistaggio. Entrambi sono finiti sotto accusa, ma nel frattempo sono scomparsi. Insomma, non hanno potuto difendersi dalle accuse così come dare spiegazioni plausibili sul loro operato. Che dire? E’ giusto che i magistrati vadano fino in fondo in questa vicenda. E’ loro dovere, ma più ancora un diritto di conoscere la verità e avere giustizia per i familiari delle vittime di quella strage e per tutti gli italiani. Nell’auspicio, però, che in tempi brevi arrivino a chiudere questa indagine e a chiarire i fatti e le responsabilità. In modo netto, senza ombre, perché è giusto che i morti siano lasciati una volta per tutte in pace. E che sia finalmente fatta giustizia, in ogni caso.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.