scritto da Pasquale Petrillo - 30 Maggio 2024 08:58

La riforma della giustizia o della magistratura?

Ad onor del vero, più che di riforma della giustizia si dovrebbe parlare di riforma della magistratura, in quanto modifica l'assetto di quest'ultima con la separazione delle carriere dei giudici giudicanti da quelli inquirenti

foto Giovanni Armenante

In un clima politico sempre più surriscaldato, anche per la campagna elettorale, il Governo Meloni ha approvato il disegno di legge per la riforma della giustizia. Ad onor del vero, più che di riforma della giustizia si dovrebbe parlare di riforma della magistratura, in quanto modifica l’assetto di quest’ultima con la separazione delle carriere dei giudici giudicanti da quelli inquirenti. Il dubbio, che per l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) è invece una certezza, è che ciò vada ad incidere sull’autonomia della magistratura. A ciò si aggiunge il sospetto che ci siano intenti punitivi. Per quel che si è capito, appare difficile che l’autonomia dei magistrati sia messa in dubbio. A tutelarla resterà il Consiglio Superiore della Magistratura, il quale addirittura diventa trino. Nel senso che ci saranno un CSM per i giudici giudicanti e un altro per gli inquirenti. Oltre ad un nuovo organismo, che si occuperà dei provvedimenti disciplinari. Detto questo, nella maggioranza questa riforma viene salutata con toni a dir poco trionfalistici. Sembra esserci quasi un clima da stadio. Questo sembra eccessivo dal momento che il testo dovrà ora intraprendere l’iter parlamentare per l’approvazione. Non sarà, immaginiamo, un cammino facile e forse neanche breve. Questo non toglie che esso sia un tassello importante e decisivo del programma di governo della Meloni, la quale, piaccia o meno, ha avuto un largo consenso d parte degli italiani. Un consenso che sembra crescere piuttosto che scemare. Almeno finora.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.