Giulio Andreotti, perché non lasciarlo in pace?
Andreotti come Jocker, il cattivo, la mente criminale e folle di Gotham City nella saga di Batman. Forse è il caso, se non ci sono riscontri documentali, di lasciarlo in pace e non tirarlo in ballo a ogni piè sospinto
E’ ancora Giulio Andreotti a essere tirato in ballo circa i mandanti dell’omicidio del generale Dalla Chiesa avvenuto a Palermo nel settembre 1982. Non è una novità. Quando c’è un mistero da spiegare, Andreotti è il politico della prima Repubblica da chiamare in causa. Se il giudizio storico e politico su Giulio Andreotti è ancora da definire e quindi tuttora sospeso, quello giudiziario è ben definito. Fu assolto dai giudici dalle nefandezze di cui era stato accusato. Questo non impedisce però che Andreotti sia sempre ed ancora oggi indicato come Belzebù e ritenuto la sentina di tutti i mali. Vero è che il divo Giulio è stato per mezzo secolo al potere. Ne ha viste e vissute tante. E forse anche fatte di cotte e di crude. Insomma, per i ruoli importanti che ha ricoperto ai vertici dello Stato, è indubbio che si è portato nella tomba un bel po’ di segreti. Altra cosa, però, attribuirgli la responsabilità di tutte le trame più oscure e degli omicidi irrisolti avvenuti nel nostro Paese. Il mandante delle più inspiegabili azioni criminose. Il regista occulto degli «affaire» più scottanti. L’ispiratore dei peggiori crimini legati ai rapporti inquinati tra politici, pezzi dello Stato, mafia, giornalismo e delinquenza comune. Se così fosse, Andreotti invece di governare e gestire il potere, avrebbe impiegato tutto il suo tempo a delinquere e/o far delinquere. In altre parole, Andreotti come Jocker, il cattivo, la mente criminale e folle di Gotham City nella saga di Batman. Forse è il caso, se non ci sono riscontri documentali, di lasciarlo in pace e non tirarlo in ballo a ogni piè sospinto. Saranno gli storici a dare un giudizio su Giulio Andreotti. Di sicuro non sarà considerato un santo, ma neanche il diavolo sceso in terra.