Gino Cecchettin e la rendita sulla disgrazia di Giulia
La storia del nostro Paese è piena di figli di o di moglie di... vittime di mafia o di terrorismo. In tanti lo hanno fatto con grande dignità. Altri cavalcando utilmente l'onda
Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la giovane uccisa a novembre del 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta, si sarebbe affidato alla «Andrew Nurnberg di Londra», un’agenzia di comunicazione che segue famosi autori e attori di fiction. Questa la notizia, che lascia sorpresi, ma fino ad un certo punto. Il papà di Giulia, così come la sorella, da subito sono apparsi nelle vesti di protagonisti. E che in quei panni si trovavano a loro agio. Detto questo, sia chiaro che ognuno è libero di fare quello che ritiene più opportuno. L’impressione, tuttavia, è che Gino Cecchettin si appresti a vivere, per così dire, di rendita sulla disgrazia capitata alla povera figlia. Ci auguriamo di sbagliare. Sì, perché a questo punto ci aspettiamo di ritrovarcelo scrittore, conferenziere o magari in politica. E lo stesso potrebbe essere per la sorella di Giulia. Oddio, non saranno i primi. La storia del nostro Paese è piena di figli di o di moglie di… vittime di mafia o di terrorismo. In tanti lo hanno fatto con grande dignità. Altri cavalcando utilmente l’onda. Se così sarà, l’auspicio è che il papà e la sorella di Giulia lo facciano con decoro, non fosse altro per non offendere la memoria di quella povera, sfortunata ragazza.
Concordo con le sue riflessioni, ha però dimenticato la nonna, autrice anch’essa di un libro , pubblicato ancor prima che venisse seppellita la povera Giulia.