Autonomia differenziata: richiesta ammissibile o no?
Calderoli sostiene che quasi sicuramente la Corte Costituzionale si troverà nella condizione di dichiarare la richiesta referendaria inammissibile
Il caldo ferragostano non attenua le polemiche e lo scontro politico sull’autonomia differenziata. Ad oggi sono state raccolte quasi 700 mila firme per il referendum abrogativo. Sull’argomento è entrato a gamba tesa il ministro leghista Calderoli, padre della legge che l’opposizione vuole abrogare con il referendum. Calderoli sostiene che quasi sicuramente la Corte Costituzionale si troverà nella condizione di dichiarare la richiesta referendaria inammissibile. Il motivo? Secondo Calderoli, come è successo in precedenza, la Consulta potrebbe dichiarare l’inammissibilità in quanto “la legge sull’autonomia è complessa e quindi disomogenea oltre che collegata alla legge di Bilancio. Questo rischio effettivamente c’è, anche se è molto più probabile che la richiesta referendaria supererà lo scoglio dei giudici costituzionali. D’altra parte, si sapeva che la strada referendaria non era affatto semplice e dall’esito per nulla scontato. Anche perché poi bisogna portare a votare il cinquanta per cento degli elettori e che questi si esprimano in maggioranza favorevoli all’abrogazione. La parte più facile, in conclusione, era proprio la raccolta delle firme. Vedremo poi il resto.