Le immagini dell’alluvione e dei soccorsi in Emilia-Romagna non possono che colpire. E’ una vera devastazione. Come un terremoto con morti, dispersi, distruzione. Una regione ricca e all’avanguardia, strategica per l’economia nazionale soprattutto nel settore agroalimentare, è stata messa in ginocchio. Nove morti accertati, migliaia di persone costrette a lasciare le loro case, a ieri 21 fiumi esondati, 37 le cittadine allegate tra la Romagna e il Bolognese e e 48 quelle tra Reggio Emilia e Rimini. Per ora si contano 250 frane e 450 strade interrotte. Bastano già questi numeri per dare il senso di questa tragedia che non ha colpito un comune o una zona, bensì un’area molto vasta e popolata, quasi l’intera regione. Conclusi i soccorsi, bisognerà per forza di cose cominciare a programmare interventi su tutto il territorio nazionale. Non è più tempo di fare chiacchiere. Ci vorranno anni e anni di lavoro per mettere in sicurezza il territorio e almeno mitigare gli effetti di questi eventi estremi sempre più frequenti.
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