Confesso che inizialmente mi sono lasciato trasportare dall’animosità verso i Medici di base che sembrava si fossero rifiutati di segnalare alla Regione Campania e all’Asl i pazienti affetti da patologie particolarmente pericolose, che hanno una corsia preferenziale per essere vaccinati.
Ma giacché bisogna essere sempre fedeli alla propria coscienza e all’etica professionale, faccio il “mea culpa”: sembra che tutto sia stato dovuto a un falso allarmismo, al quale ha contribuito pure la requisitoria del Sindacalista Franco Tavella, evidentemente anch’egli all’oscuro di come stiano veramente le cose.
E se dobbiamo dare a “Cesare quello che è di Cesare…”, è giusto precisare che molto probabilmente i nostri Medici di base non hanno tutta la colpa di ciò che è avvenuto.
La cosa mi è stata chiarita dal mio Medico, che ho tempestato di telefonate e messaggi; alla fine mi è giunto il suo grido di dolore: “…ma che posso fare? E’ la decima volta che chiamo in Regione per farmi sbloccare l’Account, chiamate anche voi cittadini…”.
Da tempo richiamavo l’attenzione sulla necessità che le persone affette da patologie gravi conclamate e recidive, come problemi cardiaci, respiratori, diabetici, trombofilici, eccetera, debbano essere vaccinati con precedenza.
Fino a qualche settimana fa sembra che la Regione e le Asl non potessero prendere in considerazione tale richiesta, pure se il Ministero della Salute non l’aveva esclusa.
La cosa è andata, come al solito, a rilento, finalmente da una decina di giorni la Regione Campania ha segnalato l’avvenuta sottoscrizione della intesa.
Ma, come è stato scritto nel precedente articolo “Caos vaccini” del 19 marzo, “… i medici di base hanno inizialmente smentito tale obbligo, precisando che esso riguarda solo le persone inferiori a 70 anni affetti da quelle specifiche patologie, cosa che il Ministero della Salute non ha precisato; anzi, quando ci siano informati direttamente, lo stesso, pure non confermandolo, ha precisato che erano in corso trattative di intese in tal senso. Allora delle due l’una: o il Ministero è stato quanto meno approssimativo nella divulgazione della notizia, oppure ai Medici di base non è stato ancora comunicato…”.
Ma c’era un altro aspetto abbastanza inquietante, la divulgazione di notizie, evidentemente false, sulla base delle quali gli stessi non avrebbero accettato tale obbligo per motivi strettamente economici, cosa alla quale non si può dare credito. E la introduzione di questo articolo sembra confermarlo.
Ma va anche precisato che il 6 marzo il Governatore della Campania ha emanato il P.G.R.C. n. 45 all’oggetto “Covid-19, aggiornamento del piano vaccinale” il quale dispone la partenza della campagna vaccinale riservata alle categoria fragili, come da protocollo ministeriale, con il vaccino Pfizer.
Il testo prosegue: “…come da accordo sottoscritto dalle parti, approvato oggi dalla Regione Campania …viene confermata e integrata la procedura che riguarda tali categorie. Il dato sostanziale è che tocca ai pazienti fragili la procedura di adesione sulla piattaforma regionale. E’ previsto pertanto che i medici di medicina generale individuino tra i loro assistiti coloro che appartengono alla categoria di ‘elevata fragilità’ registrandoli sulla piattaforma e certificandone lo status. Contestualmente è previsto che gli appartenenti alla categoria di elevata fragilità possano essere registrati e vaccinati dalle Aziende ospedaliere e i Centri regionali di riferimento. L’accesso alla piattaforma è aperto da mercoledì 17 marzo” (riportato dal testo in nostro possesso, divulgato il 16 marzo, n.d.r.).
Tutto molto chiaro, purché alla piattaforma i Medici possano accedere, visto che non è prevista altra modalità di segnalazione, ma di fatto fino al 19 marzo l’accesso era negato.
Mi auguro che lunedì 22 ciò possa avvenire, cosa che tranquillizzerebbe tanti anziani.
L’argomento è stato ripreso anche dal Governo centrale che ha fatto una sintesi in un decreto emanato 10 marzo, nella quale è riepilogato il piano vaccinale.
Categoria 1- Persone estremamente vulnerabili e con disabilità grave, che hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali. E’ un’ampia categoria in cui sono inclusi: disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 e i loro familiari conviventi e caregiver; persone che soffrono di fibrosi polmonare idiopatica, scompenso cardiaco avanzato, malattie neurologiche (come sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, distrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili), fibrosi cistica, cirrosi epatica, gravi malattie autoimmuni o immunodeficienze primitive. Soggetti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive, per quelli in dialisi e per quelli con diabete di tipo 1 e di tipo 2 in forma grave o con complicanze. Sono inclusi anche pazienti che hanno avuto ictus o ischemie che ne abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva, pazienti con tumore maligno in fase avanzata, i talassemici, quelli con Sindrome di Down, Aids, grave obesità e quelli in attesa o sottoposti a trapianto. Nel caso di minori estremamente vulnerabili e che non possono essere vaccinati, vanno vaccinati i relativi genitori, tutor o affidatari.
Categoria 2- Persone di età compresa tra 70 e 79 anni, in quanto questa età assume un ruolo preponderante nella valutazione dei fattori di rischio di mortalità associata a Covid-19: in questa fascia di età il tasso di letalità di coloro che vengono a essere infettati risulta pari al 10%.
Categoria 3- Persone di età compresa tra 60 e i 69 anni; la priorità viene definita ancora sulla base del criterio anagrafico. In questa fascia di età il tasso di letalità tra gli infettati risulta pari al 3%.
Categoria 4- Persone sotto i 60 anni con morbilità ma senza la connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili. In gran parte, le tipologie di malattie prese in considerazione sono le stesse assunte per le persone estremamente vulnerabili ma con livello di gravità. Vi rientrano: malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, ipertensione, diabete, Hiv, patologie renali, autoimmuni, epatiche, cerebrovascolari, tumori.
Categoria 5- In questa categoria rientra il resto della popolazione di età inferiore ai 60 anni senza particolari condizioni di salute. A prescindere dall’età e dalle condizioni di fragilità, resta comunque confermata la priorità alle categorie che hanno già iniziato nelle scorse settimane la vaccinazione: personale di scuola, università, forze armate, polizia, soccorso pubblico, penitenziari e comunità residenziali, come strutture socio-sanitarie o religiose.
Ma questa fredda elencazione, che ha qualche lacuna, non deve far dimenticare che dentro di essa sono incasellate persone che hanno affidato la loro salute e la loro sopravvivenza al Medico di base- Medico di medicina generale, per il quale è più appropriato l’appellativo “Medico di famiglia”, più adatto al suo ruolo, il quale, anche sulla base del “Giuramento di Ippocrate”, si è assunto il prioritario impegno della difesa della vita, della tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, e di prestare la sua opera con diligenza, perizia, prudenza e secondo scienza e coscienza.
Non è escluso che tra di essi ci sia qualcuno che si defila, ma siamo certi che la maggioranza svolge con scrupolo il suo ruolo, ricordando che c’è anche qualcuno che per eccesso di impegno ha pagato con la vita.