scritto da Nino Maiorino - 06 Luglio 2021 13:29

Servalli, sindaco mio: Villa Schwerte… Terminal bus, il Palasport e… la solita spazzatura

Da qualche giorno non ti scrivo, ma questo non significa che mi sia dimenticato di proseguire la disamina dei problemi che affliggono la nostra comunità.

Nel precedente dialogo ho trattato, fra gli altri, il fatto che la Villa principale Falcone e Borsellino, al centro della città, ha perso quell’utile bar che fungeva, fra l’altro, a presidio contro sfaccendati e malintenzionati, e ti assicuro che ci sono sempre stati e, purtroppo, ora sono aumentati.

Ma la sciagurata decisione del Comune di giungere alla scadenza della concessione per poi avviare la gara per la nuova, ha comportato la situazione attuale: il bar non c’è più, i malintenzionati sono aumentati, e c’è chi dice che in quell’area si spacci anche droga: personalmente non l’ho visto, ma c’è chi sostiene che si faccia.

 

Mi ero ripromesso di fare un giro per verificare cosa accade nell’altra, Villa Schwerte, e ho constatato che la situazione è totalmente diversa.

Due giorni fa, dopo aver parlato lungamente con una persona che conosce bene la situazione, ho fatto un sopralluogo, e dalle foto scattate, qualcuna delle quali correda anche questo articolo, sembra una situazione quasi idilliaca, proprio grazie alla presenza, all’interno della stessa, del bar e punto di ristoro affidato al privato il quale, da quel che mi è stato riferito, si preoccupa anche della pulizia dei viali, dei cestini, delle aree verdi, della pulizia della fontana e provvede pure all’apertura e alla chiusura.

Comunque non mi capacito; ma se l’amministrazione comunale è stata tanto virtuosa nella gestione dell’affidamento al gestore di quel bar, perché non ha fatto la stessa cosa anche per l’altra villa?

Anzi, sembra che nel caso di Villa Schwerte la situazione fosse anche peggiore perché il gestore del bar aveva preso, tempo addietro, l’iniziativa di incrementare la frequentazione del locale mettendo su anche una pizzeria, con tanto di forno a vista, cosa che la originaria concessione non prevedeva, quindi il Comune giustamente si oppose, poi revocò la concessione, e si innestò un contenzioso che avrebbe potuto danneggiare tutti.

Meno male che tra il gestore del bar, ben consigliato e guidato, e il Comune si sia giunti ad un soddisfacente compromesso: la necessità del gestore era quella di iniziare a lavorare dopo il forzato periodo di chiusura per la pandemia, la necessità del Comune era quella di tenere un presidio stabile nella Villa, e l’accordo è stato raggiunto.

Ma, dico io, non si poteva fare la stessa cosa anche per l’altra villa?

 

E veniamo all’altro argomento, quello del Terminal-Bus che, dopo tati annunci, finalmente è stato inaugurato al lato della Stazione Ferroviaria.

A proposito del quale non possono non essere d’accordo con l’ex Fra Gigino, il quale ha giustamente osservato che quello è solo un parcheggio per i bus, in quanto di un terminal non ha proprio nulla.

Un vero Terminal-bus è una specie di stazione nella quale i viaggiatori sostano in attesa dell’orario di partenza; quindi ha bisogno di pensiline per ripararsi dal sole e dalla pioggia, di qualche servizio igienico per venire incontro a qualche urgente necessità dei viaggiatori, qualche fontanella, qualche panchina, eccetera.

Ma dove sono tutti questi servizi?

In pratica non è stato fatto altro che spostare dal Trincerone al lato della FF.SS. il parcheggio dei bus, e questo va certamente a vantaggio di chi usa il treno, e che scende alla Stazione FF.SS. per poi prendere un bus che lo porti sulla Costiera Amalfitana o in qualche frazione della città.

E certamente, per la distanza tra la stazione ferroviaria e il parcheggio degli autobus, non è pensabile che si attenda in stazione, rischiando così di perdere la coincidenza.

E allora, come la mettiamo?

Io non dico che si debba creare in questo pseudo Terminal anche un punto di ristoro, ma sarebbe bello che questa città, la seconda della Provincia, che si avvale anche del titolo di porta della costa amalfitana, un terminal più accogliente lo facesse.

E speriamo che non faccia la fine dell’altro, quello che venne costruito al Corso Palatucci, il quale originariamente doveva essere proprio un terminal di interscambio tra i Bus turistici provenienti da tutt’Italia e quelli che avrebbero portato i turisti in costiera: si sa com’è finita, il sottostante parcheggio quasi sempre vuoto e inutilizzato, i piazzali superiori destinati originariamente agli autobus verso la costiera, trasformati in mercato settimanale, e la cosa è morta così.

E veniamo ad un’altra annosa questione, quella dell’ormai famoso Palasport che da decenni fa solo una bella mostra di se, non è stato mai utilizzato e non sembra che sia giunto il momento di renderlo disponibile per la cittadinanza; che pure ne avrebbe tanto bisogno, ovviamente non per far lo sport al quale trent’anni fa era stata destinato, ma almeno per svolgere attività aggregative.

Fino a diversi mesi fa si attendeva che venissero definitivamente abbattiti i vecchi prefabbricati, deposito di amianto e di porcherie varie, e finalmente la cos è andata in porto.

Ma ora quanti altri decenni occorrerà attendere per renderlo fruibile?

A poca distanza c’è il campo di calcio di Pregiato, frequentatissimo, il Palasport potrebbe essere una utile integrazione per alloggiare qualche altro sport compatibile con le attuali norme.

Purtroppo non si intravede una soluzione, quella struttura, sulla quale l’ex Sindaco Fiorillo ebbe l’accortezza, circa 35 anni fa, di installare una protezione di pannelli di rame, e che, quindi, è stata costruita circa mezzo secolo fa, resta ancora lì inutilizzata.

Mi dirai che le finanze languono, e ti credo.

 

Però tra poco, si spera, con l’intervento della Corte dei Conti, che ha condannato diversi personaggi cavesi, tra i quali il tuo predecessore, a rimborsare al Comune diversi milioncini di Euro per l’ingiustificato acquisto dell’area ex Cofima, le finanze comunali ne trarranno un bel beneficio; e allora comincia a pensare come spendere questi quattrini in arrivo.

Tu certamente dirai “campa cavallo”, ma prima o poi questi quattrini rientreranno, la Corte dei Conti non scherza.

Avrei da parlarti anche di una spinosa questione, quella delle Aree di San Giuseppe al Pozzo, non si è ben capito se edificabili o no, ma tu sai che non sono abituato a parlare senza approfondire, per cui mi riservo di farlo in una prossima puntata.

 

Frattanto non posso non concludere ricordandoti il solito problema, quello della spazzatura, dei cui cumuli è inutile allegare altre foto.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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