scritto da Nino Maiorino - 29 Gennaio 2022 14:43

Pianeta Pandemia… le novità

Linguaggio, Israele, Quarta dose, Flurona, Omicron, Riforma Hartz, Omicron.2

La pandemia ci costringe ad aggiornare continuamente non solo il nostro modo di vivere, ma anche il linguaggio, nel quale quotidianamente dobbiamo inserire parole nuove; in verità non è solo il virus che ci costringe a ciò, pure le tormentate elezioni del nuovo Presidente della Repubblica non sono da meno, ma di queste parleremo in un altro momento.

Uno degli esempi è dato dalla nuova parola Flurona, che proviene da Israele, e accompagna una nuova forma virale che unisce il Covid e una nuova influenza.

Il primo caso di Flurona è stato diagnosticato all’inizio del mese in una donna incinta e non vaccinata, che non ha avuto gravi conseguenze, ricoverata all’Ospedale Beilinson di Petah Tikva, una città di circa 230 mila abitanti a 10 chilometri da Tel Aviv.

In pratica la influenza e il virus diagnosticate alla paziente hanno forti analogie, “sono virali e causano difficoltà respiratorie poiché entrambe attaccano il tratto respiratorio superiore”, ha detto il professor Arnon Vizhnitser, direttore del dipartimento di Ginecologia dell’ospedale.

Quindi Flurona non è una nuova variante di virus, ma è il termine usato dai virologi per la sintomatologia che colpisce una persona che ha preso contemporaneamente l’influenza e il Covid-19.

Non ci sono ancora dati certi su Flurona e anche i sintomi sono difficili da distinguere, essendo comuni sia al Covid che all’influenza, come febbre, tosse, mal di gola, dolori articolari.

Si è poi scoperto che altri casi di Flurona si erano già verificati altrove, sei in Brasile, due a Rio de Janeiro, uno ha colpito un giovane di 16 anni, già vaccinato contro il Coronavirus e influenza, che però non ha avuto conseguenze; altro caso nello stato di San Paolo, alla giornalista Giulia Fernandez, risultata positiva già a dicembre 2020. Altri tre pazienti, infine, sono stati registrati a Fortaleza, due bambini di un anno, già guariti, e un uomo di 52 anni, ricoverato in isolamento.

L’Oms ha già dato il via libera per somministrare insieme il vaccino anti-covid e quello antinfluenzale e ciò viene fatto anche in Italia, dove sembra che non ci siano stati casi di contagi da Flurona.

Qualche allarme si è avuto in Toscana, ma poi è rientrato.

 Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, ha rassicurato che non sono stati individuati casi in Toscana, né in Italia. E’ difficile trovare una vera ‘doppia infezione’, i tamponi sono in grado di distinguere tra influenza, Covid e altro e tutti i tamponi evidenziano solo casi di Covid positivi, quindi Flurona sembra una patologia rarissima.

Inoltre sembra che quest’anno il numero di nuovi casi di influenza stagionale sia basso, forse perché usiamo la mascherina, forse perché il virus influenzale è dieci volte meno infettivo del Covid o perché abbiamo avuto più vaccini o probabilmente per tutte queste cose messe insieme.

Israele è costantemente sotto gli occhi del mondo non solo per la perenne condizione di assedio nella quale è costretta a vivere, tra terrorismo interno e minacce ai confini, ma anche perché sembra sempre all’avanguardia in tanti campi, partendo da quello militare e della “intelligenze” per giungere a quello sanitario.

Sembra che stia seriamente pensando già alla somministrazione della quarta dose di vaccino per la popolazione superiore ai 60 anni, un ulteriore “booster” per rafforzare le difese derivanti dalle precedenti somministrazioni.

E anche della variante Omicron Israele si sta ancora occupando in quanto, nel mentre sembra che da noi il contagio stia diminuendo, gli Israeliani non ne sono tanto convinti, il Premier Naftali Bennett teme che l’impennata possa arrivare a 50.mila casi al giorno, che su una popolazione di circa 9.milioni di persone sono tantissimi: 50.mila casi giornalieri li abbiamo avuti in Italia, ma siamo poco meno di 60.milioni.

A proposito di Omicron, c’è chi mormora che su questa variante si sia innestata la possibilità di praticare quella che a suo tempo fu chiamata la Riforma Hartz, pure se travisata.

Vale la pena di soffermarsi su questo argomento, che qualche anno fa suscitò in Germania un certo scalpore.

Partiamo dal nostro paese per comprenderne la ragione.

Fino a qualche giorno fa il Premier Mario Draghi ha trascurato la elezione del nuovo Capo dello Stato che dovrà sostituire Mattarella, per dedicarsi esclusivamente ai suoi doveri istituzionali, tra i quali la difesa della crescita del Pil, cercando di abbattere le resistenze di partiti e Sindacati contro l’obbligo del “super-green-pass” sui posti di lavoro; anche perché da più parti si spinge che il lavoro torni in presenza, limitando al minimo quello a distanza. E Draghi è sensibile a questa esigenza, spinto anche dalle Organizzazioni datoriali.

Ma non erano tanto d’accordo alcuni partiti che lo sostengono, e pure qualche Ministro “di peso”, come il leghista Giorgetti, nonostante sia un “draghiano” consolidato.

E a questo punto che entra in scena la riforma architettata da Peter Hartz, un imprenditore tedesco, dirigente delle risorse umane della azienda pubblica Volkswagen fino al 2005, ascoltato Consigliere del Premier Gerhard Schröder, insieme al  quale sviluppò il cosiddetto Piano Hartz; il quale consisteva in una serie di proposte della Commissione “Servizi moderni al mercato del lavoro” per riformare il mercato del lavoro tedesco tra il 2003 e il 2005.

Il piano si basava sulla frantumazione della normativa che regolava i rapporti di lavoro, la quale, da un unico blocco monolitico, veniva divisa in tante regolamentazioni tendenti a spaccare il fronte dei difensori dei lavoratori dipendenti.

Per ottenere queste riforme Hartz agì in maniera spregiudicata, mettendo in capo comportamenti a dir poco disdicevoli, che peraltro alla fine ammise; venne accusato di illeciti nella sua area di responsabilità alla VolksWagen, tra cui: =mazzette a manager Volkswagen da aziende fittizie coinvolte in affari immobiliari con la Volkswagen, specialmente la sussidiaria Škoda Auto della Repubblica Ceca; =favori a membri dei sindacati che secondo la legge tedesca sono illegali; =uso di prostitute pagate dall’azienda, talvolta in appartamenti di proprietà aziendale, con utilizzo di Viagra prescritto dal servizio medico dell’azienda stessa.

La cosa finì male per Hartz perché fu costretto ad ammettere tutto, e il 25 gennaio 2007 fu condannato a due anni di prigione; ottenne poi la libertà condizionale, e fu condannato a una multa di 576.000 euro.

Insomma, i detrattori di Draghi sospettano che, grazie all’aggravarsi della situazione pandemica a causa della diffusione della variante Omicron, il Premier possa introdurre nei suoi decreti qualcosa di simile per spaccare la compattezza del fronte sindacale.

Non ci sono elementi che avvalorino questa ipotesi, ma il fatto che se ne sia parlato lascia riflettere.

E ora che inizia a diffondersi il fratello gemello della precedente variante, chiamato Omicron 2, che costringerà il Premier a calibrare la normativa attuale mettendo in campo ulteriori restrizioni di contenimento dei contagi, probabilmente tornerà in auge la Riforma Hartz.

E giacché saremo ancora costretti, purtroppo, a parlare della pandemia, arrivederci alla prossima puntata.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.