scritto da Nino Maiorino - 29 Settembre 2022 12:21

La “saggezza” di Stalin

La storiella della gallina spennata che insegna come asservire i sudditi

Cosa ha a che vedere Appio Claudio Pulcro, Console romano del 79 a.C., con Stalin, vissuto nel secolo scorso, ce lo spiega uno strano autore, molto discreto, che si camuffa col nome di Prof. X, in realtà è G. Middei, il quale ha scritto diverse cose, in prevalenza libri storici, tra l’altro il testo “Clodio”, pubblicato nel novembre 2021 da Navarra Editore.

E partiamo proprio da questo lavoro, che sembra sia stato il romanzo d’esordio di G. Middei, autore misterioso, laureato in Storia, il quale si dedica con passione alla scrittura, e ha pubblicato vari scritti divulgativi sotto pseudonimo e dal 2018 è tra i curatori della pagina Facebook Professor X, per la quale crea contenuti culturali apprezzati da circa 120mila utenti.

E’ sintomatico che il misterioso Middei, o Professor X inizia con questo romanzo che racconta la vita, le avventure e disavventure di Appio Claudio Pulcro, console del 79 a. C.

Pare che sia stato il primo della gente Claudia a farsi chiamare, con la forma plebea del nome, Clodius.

Combatté nella guerra contro Mitridate e nel 62 a. C. penetrò, in abiti femminili, nella casa di Cesare, dove si celebravano i riti della Bona Dea riservati alle donne, per raggiungere la moglie di lui Pompea, della quale era innamorato.

Nel processo fu assolto dai giurati corrotti.

Con l’aiuto di Cesare, tribuno della plebe (58 a. C.), fece approvare importanti leggi (leggi Clodie); nemico di Cicerone, riuscì a farlo esiliare e ne distrusse la casa.

Approfittando poi della lontananza di Cesare, dominò Roma con le sue bande armate; non riuscì però a impedire il richiamo di Cicerone ed ebbe in Milone un fiero avversario; in uno scontro con bande di gladiatori, armate da questo, fu ucciso sulla Via Appia nel 52 a.C.

Un personaggio certamente poco raccomandabile che simboleggia il potere nelle sue varie forme, specialmente quelle più truci, feroci e sanguinarie, e fa venire in mente tanti altri personaggi storici di tale fatta, uno dei quali è stato Giuseppe (Iosif) Stalin, un personaggio del quale si può dire tutto il bene e il male che si vuole certi di non sbagliare.

Ha guidato l’URSS nella Seconda guerra mondiale, per debellare il nazismo di Hitler, ma è stato anche un dittatore sanguinario che ha fatto ammazzare milioni di suoi connazionali; quindi un uomo senza scrupoli che ci riporta ai tanti personaggi storici simili, uno dei quali proprio quel Clodio dal quale siamo partiti.

Ma Stalin aveva la sua filosofia, compendiata nella storiella della gallina spennata, di cui al titolo di questo commento.

Un giorno Stalin prese una gallina e la strinse forte, mentre con l’altra mano iniziava a spennarla.

La gallina urlava dal dolore e tentava di scappare senza riuscirci.

Stalin riuscì a toglierle tutte le piume e una volta terminata questa dolorosa operazione, disse ai suoi aiutanti: “Adesso guardate cosa accade”.

Mise la gallina per terra e andò a prendere del grano che iniziò a spargere a terra di fronte alla gallina la quale, sebbene dolorante e sanguinante, attratta da Stalin che le tirava manciate di grano, incominciò a seguirlo: ad ogni passo di lui ne corrispondevano altrettanti della gallina.

A questo punto Stalin si rivolse ai suoi aiutanti, sorpresi di ciò che stavano osservando e disse: “Così, facilmente, si governano gli stupidi. Avete visto come la gallina mi inseguiva nonostante tutto il dolore che le ho procurato. La maggior parte dei popoli sono così, continuano a seguire i loro governanti e i politici nonostante tutto il dolore che gli provocano, con il solo scopo di ricevere un regalo da niente o semplicemente un po’ di cibo per qualche giorno.”

Certamente Stalin, come tanti altri personaggi simili, sapeva il fatto suo, e metteva in pratica a modo suo quello che, qualche secolo prima, era stato l’insegnamento dei Borboni, quello del bastone e della carota.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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