scritto da Gennaro Pierri - 18 Luglio 2022 09:18

La profanità senza speranza

La profanità senza speranza

foto Angelo Tortorella

Un grande pensatore, Joseph Ratzinger, diceva che il problema dell’uomo “sta nel vivere in un mondo di una profanità senza speranza, dove egli è inesorabilmente programmato fino nel tempo libero”.

Il profano è colui al quale manca il coraggio di confrontarsi col richiamo a varcare i propri abissi per scoprire nuovi mondi interiori. Probabilmente c’entra anche il fatto che corriamo sempre – da mattina a sera – guardando l’orologio: abbiamo sempre da fare qualcosa

Probabilmente la nostra fortuna qui a Cava è che non mancano le chiese: quei luoghi dove ci si può fermare anche un minuto per “respirarsi” e confrontarsi almeno con se stessi e – se ci si riesce – anche con Dio.

Confrontarsi col mistero e non averne paura…. ecco perché quando vedo una nostra chiesa aperta sorrido, perché c’è  possibilità altra e alta di fare luce, di chiedere la luce… e non è poco.

Ha conseguito la licenza in teologia spirituale e in teologia morale presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. E’ stato recensionista per la rivista Il Cooperatore Paolino, docente di teologia spirituale presso l’Istituto Diocesano di Scienze Religiose dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, direttore editoriale del mensile diocesano Fermento, bioeticista nel Comitato Etico dell’ASL Salerno. E’ cultore di materie filosofiche e teologiche, docente di I.R.C. in alcune Scuole Superiori di Cava de’ Tirreni e Presidente del sodalizio Cavalieri della Bolla Pontificia.

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