Il pregevole articolo pubblicato in data 8 gennaio da questo giornale (https://www.ulisseonline.it/notizie-locali/cava-de-tirreni-limmutata-magia-del-presepe-monumentale-di-san-francesco/), mi induce a qualche riflessione.
Qualche giorno fa, rientrando da un rito funebre celebrato in Chiesa nel primo pomeriggio, alle ore 16,30 circa incrocio una giovane coppia con un bambino nella carrozzina, che mi chiede notizia dello storico Presepe e informazioni sull’orario delle visite.
Intuisco che è una coppia di passaggio, e mi attivo per indirizzarla al locale che ospita il Presepe, chiuso.
Accanto al cancello sbarrato c’è un avviso sul quale è scritto che l’apertura è garantita da volontari, ma non indica gli orari.
Nel locale a lato c’è un Frate al quale chiedo gli orari, mi risponde vagamente, lo rimbecco chiedendogli di indicare sul cartello l’orario.
Al che il Frate, placidamente, mi dice che l’orario è indicato sul sito (*).
Rinuncio, pensando che ai Frati che adesso reggono il Convento non interessi tanto che i fedeli lo frequentino; evidentemente pensano che più fedeli lo frequentino più loro sono impegnati.
E in un’epoca nella quale meno ci si impegna più tranquilli si vive, anche i Frati si sono adeguati.
Mi auguro che sia una mia impressione sbagliata.
Ma non posso non ricordare che quel Convento, distrutto dal terremoto e ricostruito solo con i contributi della popolazione e grazie ai sacrifici di un gruppo di Frati guidati dall’ex Fra Gigino Petrone, ha vissuto un ventennio di attività frenetica ed entusiasmante, ed ha attirato migliaia di fedeli provenienti da tutta la Regione e anche da altre.
Ora è un mortorio: che delusione!
(*) Fra l’altro, sul sito non è indicato nessun orario!