scritto da Nino Maiorino - 09 Gennaio 2024 07:23

Grande Napoli, i giochi natalizi più divertenti e diffusi

Noi siamo campani, ma anche napoletani, giacché essere campano è una cosa ben diversa da essere napoletani.

La Campania ha cinque provincie, la più grande delle quali è quella napoletana, e non solo dal punto di vista numerico.

La popolazione totale della regione ammonta a 5milioni e 800mila abitanti (dati al 2019).

La provincia di Caserta conta 925.mila abitanti.

Quella di Salerno ne ha 1milione e 100.mila.

La provincia di Avellino ne ha 420.mila.

Quella di Benevento 280.mila.

Complessivamente Caserta, Salerno, Avellino e Benevento totalizzano 2.milioni e 725.mila abitanti, quindi Napoli ha più della metà della popolazione campana.

Ma se consideriamo che la provincia di Caserta, gravita su Napoli e può ben essere considerata una sua appendice, una sua costola, ci rendiamo conto che Napoli può ben vantare il privilegio di rappresentare molto di più della metà della intera regione.

Ed è per questo che noi, sia per l’amore che nutriamo verso la città partenopea, e anche per la vicinanza ad essa, ci autodefiniamo “napoletani veraci”, a volte più veraci di tanti napoletani che si dicono tali solo perché si sono urbanizzati, ma non hanno dimenticato le loro origini e non hanno perduto le vecchie mentalità e abitudini.

E allora ben venga una rubrica periodica che si ispiri al “Grande Napoli”, con la speranza che il megadirettore Petrillo non la assegni alla rubrica “Controluce” in quanto, a furia di guardare tutto controluce, tra poco anche la residua vista concessaci da Domineddio se ne andrà a farsi benedire.

Speriamo che questi spunti possano venire classificati proprio in una rubrica ad hoc, che, per evitare rischi, potrebbe essere intitolata, ad esempio, “Napoletanità” perché parlerà esclusivamente di cose napoletane, nella maggior parte dei casi piacevoli e scherzose e soprattutto brevi e di scorrevole lettura.

E, visto che il clima festivo ancora lo consente, iniziamo con i giochi natalizi più divertenti e più diffusi a Napoli, uno degli argomenti recentemente pubblicati sul sito che ci ispira.

In Campania le festività natalizie invogliano le famiglie a riunirsi, intorno al tavolo imbandito, sia per degustare la tradizionale cucina del periodo, sia per proseguire, dopo, con i giochi natalizi, che attirano grandi e piccini.

Essi sono molto di più di un semplice passatempo, sono la opportunità di ritrovarsi con parenti e persone care per condividere le tradizioni che uniscono le generazioni.

La tombola napoletana

E’ il gioco per eccellenza del Natale napoletano, un classico intramontabile che si tramanda da tempo immemore.

Famosissima per i personaggi e per i simboli associati ad ogni numero, la tombola napoletana è sinonimo di folklore e di divertimento.

Ogni giocatore ha una o più cartelle con numeri casuali, da 1 a 90, disposti in una griglia.

Un banditore, che ha il cartellone, estrae i numeri dal “panaro“, uno alla volta, e li annuncia ad alta voce, e se è bravo regala ai partecipanti un suo piccolo show.

I giocatori segnano, o coprono i numeri estratti con bucce di arancio, pistacchi o altro sulle loro cartelle man mano che vengono chiamati, in attesa delle combinazioni vincenti (ambo, terno e così via), fino ad arrivare alla tanto agognata tombola.

E se c’è il buontempone di turno che, al, primo numero, proclama l’ambo, oppure proclama la tombola al terzo numero estratto, dovrà pure essere disposto a subire i fischi e i lazzi degli altri.

 

Il Mercante in Fiera

E’ un gioco di carte che ha radici antiche, ma che è ancora estremamente popolare durante il periodo natalizio.

E’ un mix perfetto di strategia, fortuna e divertimento; i giocatori si impegnano in acquisti e negoziazioni per ottenere carte preziose che potrebbero rivelarsi vincenti.

Il Mercante in Fiera è uno dei giochi più coinvolgenti nelle serate con amici e familiari durante le festività a Napoli.

Sette e mezzo

E’ un gioco di carte tradizionale, diffuso in tutta Italia, che utilizza le carte napoletane.

L’obiettivo del gioco è quello di avvicinarsi il più possibile a un punteggio di 7,5 senza però superarlo.

Ogni carta ha ovviamente un valore numerico specifico.

Le carte dall’1 al 7 hanno il valore nominale (ad esempio, il 5 vale 5 punti). Le figure (Fante, Cavallo, Re) valgono ciascuna 1/2 punto. Il 10 di denari – detto anche la Matta – è una carta “jolly” che assume il valore che il giocatore sceglie di attribuirgli.

Durante il proprio turno, un giocatore può chiedere una carta (“carta”) o decidere di fermarsi (“stare”).

Vince chi raggiunge o si avvicina di più al punteggio di 7,5, senza superarlo.

Asso che fugge (o Saltacavallo)

Immancabile nelle serate natalizie, in particolar modo in quelle tra amici numerosi, per giocare all’Asso che fugge (o Saltacavallo): basta un mazzo di carte napoletane.

Ogni giocatore ha a disposizione tre vite: generalmente il costo di ogni vita è di 50 centesimi, ma può variare a discrezione dei partecipanti.

Lo scopo è quello di evitare di possedere la carta più bassa ad ogni giro, per evitare di perdere le proprie vite.

I giocatori possono decidere se azzardare e scambiare la carta ricevuta dal mazziere con quella della persona che si trova al proprio fianco, non conoscendone ovviamente il valore, per cercare di ottenere una carta più alta.

Il Re blocca lo scambio di carte, mentre il Cavallo permette di saltare al giocatore successivo.

Perde chi ha la carta più bassa, che gli costerà anche una vita.

Quando un giocatore rimane senza vite (ed è quindi “morto”) inizia la parte più divertente del gioco: il divieto di parlargli per chi è ancora in gara.

Riuscirà a recuperare una vita se e solo se uno dei partecipanti ancora in gioco dovesse rivolgergli la parola, e il “morto” utilizzerà tutti gli stratagemmi possibili affinché questo accada!

Scusateci per la lunghezza, i prossimi saranno certamente più brevi.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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