Non mi intendo di calcio, rispetto quelli che lo seguono, purché non creino danni e scompiglio, non lo capisco e non voglio capirlo, memore di ciò che diceva un mio insegnante, il quale non capiva, qualche decennio fa, ventidue cretini che correvano dietro un pallone.
Allora almeno erano cretini poveracci, oggi purtroppo, sono ancora cretini, ma super-ricchi!
E mi sta pure bene che ci siano tifosi che tutte le domeniche pranzano in anticipo per poi correre allo stadio, o magari non pranzano nemmeno, e sconvolgono le abitudini delle loro famiglie, costrette ad adeguarsi; contente loro!
Ma non capisco tante altre cose di questo “benedetto” calcio, come, ad esempio, ciò che è accaduto nel pomeriggio di giovedì 1° giugno, quando, mannaggia a me, intenzionato a recarmi a Salerno per fare qualche spesuccia e poi andare al Teatro delle arti per vedere l’ultimo film di Marco Bellocchio, mi sono messo in macchina qualche minuto dopo le ore 17, pensando che in un quarto d’ora sarei arrivato a Salerno, mezz’ora per le spese, alle ore 17,45 avrei potuto andare a vedermi “Rapito”.
La conclusione: sono partito da Cava pochi minuti dopo le 17, sono rientrato a Cava alle ore 21:00 senza fare spese e senza andare a cinema.
All’andata Salerno era bloccata a partire da Vietri sul Mare, traffico fermo a salire e a scendere sul Viadotto Gatto direzione Autostrada, ho pensato di girare per il Porto e ho trovato il blocco dalla rotatoria Ligea fino alle Poste Centrali: alle ore 19:30 circa ero ancora incolonnato sulla lungomare dove si procedeva a singhiozzo facendo un metro ogni 5 minuti.
La cosa che mi ha stupito è che tutti se ne stavano buoni e zitti e rassegnati, e non ne capivo il motivo, e mi ero convinto che fosse accaduto un grave incidente anche perché di tanto in tanto passava un’autoambulanza grazie alla comprensione di noi sarde-mobili che ci spostavamo; appena ho potuto, ho chiesto a un passante “ma dov’è l’incidente, e quello mi ha guardato stranito e mi ha detto: “Ma quale incidente, stanno preparando a Piazza della Concordia i festeggiamenti per la Salernitana.
Festeggiamenti? Ma di che, mi sono ingenuamente chiesto.
Non ha vinto lo scudetto, cosa ha da festeggiare?
E, sempre immobile nel traffico, ho chiesto lumi a un amico il quale mi ha illustrato l’arcano: la Salernitana si è salvata dalla retrocessione!
“Azz”, mi sono detto ricordando Federico Salvatore!
E questi tizi per la sola salvezza hanno bloccato quasi tutta la provincia; e se avessero vinto lo scudetto, cosa avrebbero fatto? Avrebbero bloccato il paese?
Tutta questa baraonda poteva essere vitata con qualche avvertimento da parte degli Agenti di Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani, che in punti strategici avrebbero potuto avvertire gli automobilisti che Salerno era impercorribile.
Ma, guarda un po’, nessuno ci ha pensato!
Intanto, appena ho potuto (circa le ore 20:00) vi sono svincolato e tra Via Diaz, Vecchio Stadio Vestuti, Clinica Tortorella, via De Granita, ho raggiunto il lato superiore del Viadotto Gatto, ancora bloccato sulle due corsie, e ho impegnato un’altra ora per tornare a Cava, procedendo con difficoltà fin quasi alla Tengana.
Insomma quattro ore in auto, tra smog e odor di ferodo, per festeggiare la salvezza della Salernitana.
“Ma se po’ fa ‘sta vita?”.
Confesso una cattiveria, mi sono augurato che Giove Pluvio si scatenasse e invadesse di pioggia tutta Salerno, e mi sono anche raccomandato a Remo, l’infallibile meteorologo di Ulisse, di dirottare qualche acquazzone, ma Remo questa volta ha fallito.
Purtroppo.
Caro signor Maiorino, mi rendo conto che l’età avanza per tutti e lei ne è prova. Le apro un po la mente visto che nell’articolo si è permesso di dare anche lezioni per cosa si deve festeggiare dimostrando, nonostante l’età, di non conoscere la storia.
La verità è una sola, che chi gestisce l’ordine pubblico a salerno non è in grado di farlo, piano traffico insufficiente, location non adatta ecc ecc.
Se vuole fare un articolo la prossima volta le consiglio di informarsi.
La saluto