scritto da Nino Maiorino - 04 Febbraio 2015 11:10

Il capolavoro di Renzi

L’elezione di Sergio Mattarella come nuovo  Presidente della Repubblica fa capire ancora una volta che la determinazione di Matteo Renzi è vincente.

Tutto si è svolto come previsto, la tela tessuta da Renzi è stata efficace, la sua strategia ha avuto il degno risultato di far eleggere, alla quarta votazione (come previsto dal crono-programma renziano) il Presidente da lui designato e proposto, di compattare, una volta tanto, tutto il PD, di coinvolgere non solo le forse politiche che appoggiano il suo governo, ma anche quelle di sinistra che costantemente lo criticano, e godersi persino l’imbarazzo del Movimento 5 Stelle, almeno di quello che ne rimane; non ultimo il risultato di aver scompaginato FI che, messa alle corde, si è sbandata al punto che 50 deputati dello stesso hanno votato per Mattarella: che così ha raggiunto quasi i 2/3 del numero dei grandi elettori, un quorum da primo scrutinio.

Cronoprogramma rispettato, dunque, strategia vincente, sbandamento delle opposizioni di destra, compattamento delle forze di sinistra: cosa volere di più!?.

Sulla figura del nuovo Presidente Sergio Mattarella c’è poco da dire: uomo serio, rigoroso, dai grandi valori e ideali, proveniente da una famiglia che l’impegno sociale e politico ha pagato a caro prezzo; come non ricordare l’assassinio del fratello Piersanti che, Presidente della Sicilia, venne ammazzato dalla mafia.

Sergio Mattarella è certamente un uomo che non farà rimpiangere le grandi figure dei Presidenti che l’hanno preceduto e anche in Europa sarà ben visto per i suoi trascorsi, per la sua serietà, per la sua competenza, per il suo rigore.

La scelta fatta da Renzi non poteva essere delle migliori, la sua strategia ha finalmente lavato quell’onta che nel 2013 l’Italia subì per colpa di una strategia sbagliata allora seguita dai suoi predecessori, e che costrinse a chiedere a Giorgio Napolitano di accettare un secondo mandato. E anche questo in Europa conterà, quanto meno farà capire che finalmente in Italia non si fanno  solo chiacchiere e che abbiamo finalmente anche la potenzialità per portare a compimento quelle riforme strutturali che Renzi ha avviato.

La scelta di Sergio Mattarella è stata coraggiosa ma anche equilibrata: Renzi poteva scegliere un personaggio che avrebbe potuto creargli meno problemi in futuro, specialmente sulle riforme che dovranno farsi, e avrebbe avuto meno problemi anche in questa fase.

E’ da ammirare, invece, che la sua scelta sia caduta su una persona che, notoriamente rigorosa, non gli consentirà forzature; bene ha detto Renzi: il Presidente deve essere l’arbitro, non un giocatore, e Mattarella ha i numeri per essere un ottimo arbitro.

Cosa farà ora Forza Italia non è dato di sapere: oramai nessuno è in grado di capire come quel partito si evolverà, chi e quando lo porterà fuori della profonda crisi che lo attanaglia da tempo e che il suo “patron” non è più in grado di gestire; è probabile che continuerà lo sfaldamento, sotto la spinta di quella opposizione interna sempre più agguerrita, grazie alla quale Mattarella ha avuto 50 voti in più di quelli previsti.

C’è da augurarsi che Berlusconi regga per qualche altro anno per portare a compimento l’impegno assunto con Renzi delle riforme avviate; ma sarebbe meglio, per tutti, che Renzi non avesse la necessità di quei voti e che il suo PD, finalmente ricompattato, gli desse la forza di sganciarsi da FI e andare avanti autonomamente.

Sono convinto che Renzi non rinuncerà all’appoggio di FI, ma sono anche convinto che il suo sistema di giocare su più tavoli sarà anche in futuro quello vincente giacché, come oramai tutti hanno capito, le riforme si fanno con chi ci sta, senza pregiudizi e prese di posizione anacronistiche che hanno danneggiato, per decenni, il paese.

L’augurio è che tutti, finalmente, comprendano che l’aria deve cambiare, che finalmente sta cambiando, ma non bisogna adagiarsi sugli allori, rimanere sempre sulla linea di partenza pronti a scattare e tenere pronta la chiatta per trascinare fuori questo paese dalle secche.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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