E’ davvero spiacevole e poco dignitosa la rissa fra le varie forze politiche sul tema della cittadinanza italiana da concedere per ius soli. Ci si accapiglia soprattutto per partito preso, ma la stragrande maggioranza degli italiani non sa cosa e come la legge vuole regolare per davvero la materia e, alla fine, si parla, per sommi capi nel bailamme più totale. Ad ogni modo, la legge in discussione è perfettibile e se sullo ius soli, ovvero l’acquisizione della cittadinanza per il semplice fatto di essere nato in Italia anche se da genitori stranieri, è necessaria forse un’ulteriore riflessione, su quello che viene definito lo ius culturae, si può certo cercare di migliorare, ma il principio sembra indiscutibile. Cosa prevede lo ius culturae? Che potrà acquisire la cittadinanza il minore nato da genitori stranieri oppure arrivato in Italia prima dei 12 anni a condizione che abbia frequentato, nel nostro paese, un percorso formativo per almeno 5 anni. Insomma, concedere la cittadinanza a chi culturalmente è di fatto diventato italiano. In fondo, si tratta di prendere atto di una situazione di fatto. Non farlo significa ignorare l’evidenza e creare dei paria, degli emarginati, giovani che in tutto e per tutto sono culturalmente italiani eppure non considerati e trattati come tali. In altre parole, il pericolo è di poter creare così in prospettiva un serbatoio per la criminalità anche terroristica. (foto Giovanni Armenante)
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Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.