Peso, Alimentazione, Corpo, Emozioni (PACE)
Continuiamo con il tema dei disordini alimentari. Nella drunkoressia, termine coniato dai giornalisti del New York Times per descrivere un nuovo disordine alimentare comune tra le/gli adolescenti si alterna il digiuno prolungato durante il giorno e assunzione di enormi quantità di alcolici durante la sera.
In questo caso, non c’è una ricerca della magrezza fine a se stessa, ma è strumentale e conseguente all’assunzione di alcol: le calorie risparmiate durante il giorno possono poi essere spese in alcolici e superalcolici alla sera. Quindi più si restringe più si ha la possibilità di bere senza “rischiare” effetti sul peso! Il “Vomiting” in italiano sindrome da vomito, oggi sempre più diffuso tra leragazze e giovani done, può essere considerata una forma di “specializzazione tecnologica” di un disturbo alimentare, che nonostante presenti caratteristiche miste dell’Anoressia o della Bulimia, si configura come una patologia a se stante e alla cui base vi è un’ossessione/compulsione basata sul piacere del mangiare e vomitare. In particolare il “vomiting” consiste principalmente nella pratica di utilizzare il vomito auto-indotto dopo avere consumato il pasto, il più delle volte in forma di abbuffata.
Il rituale magiare-vomitare inizialmente si presenta in modo saltuario, successivamente diviene spontaneo e abituale e spesso anche slegato dall’atto del mangiare. Nell’”exercising” letteralmente esercitarsi, allenarsi, la persona pur cercando di alimentarsi in modo equilibrato, finisce poi per perdere il controllo sul cibo e consumare alimenti particolari, ha l’ossessione di bruciare calorie e ricorre ad una attività fisica intensa ed estenuante. L’obiettivo è mantenere un peso ideale o leggermente inferiore a quello naturale e di avere un corpo atletico scolpito ed invidiabile.
La diabulimia infine è un disordine alimentare e psicologico che colpisce circa un terzo delle giovani donne diabetiche che per conformarsi ai modelli dei media e perdere peso più rapidamente, “saltano” le iniezioni di insulina provocando un aumento pericoloso la glicemia nel sangue.
Accanto all’anoressia e alla bulimia e oltre a quelli elencati prima ci sono altri disturbi, quali la pica (consumo di sostanze non commestibili), il rumination disorder (il rigurgito di sostanza ingerite), l’avoidant/restrictive food intake disorder (mancanza di interesse per l’ingestione sufficiente di cibo).
La ragione di tutto questo proliferare di disturbi vi è la necessità di non sottovalutare un gran numero di persone, in definitiva la maggioranza di quelle che si rivolgono ai terapeuti, con problemi che non hanno le caratteristiche tipiche dei due disturbi più conosciuti: l’anoressia e la bulimia. La pressione sociale per la magrezza, per un corpo scolpito e perfetto e l’ossessione per la dieta sono i fattori determinati per lo sviluppo di queste malattie in particolare negli adolescenti e nei giovani adulti. Un recente articolo apparso sul The Times pubblica dati impressionanti soprattutto per quanto riguarda l’età di esordio di questi problemi.
In particolare i ragazzi e gli adolescenti sovrappeso e le persone obese in generale sono vittime dell’ossessione sociale verso l’ideale di magrezza e allo stesso tempo stigmatizzate perché esse sono molto distanti da questo ideale. Kristie Clements, ex editor di Vogue Australia, ha pubblicato di recente Vogue Factor, un libro che ha sollevato grosse polemiche sul mondo patinato della moda. L’autrice descrive in modo dettagliato le pressioni che le modelle ricevono affinché non aumentino di peso e come la magrezza finisce per diventare una ossessione.
L’autrice spiega che esiste una ulteriore categoria di modelle definite ‘fit’ che devono essere ancora più sottili di quelle da passerella e servono per misurare gli abiti.
Le ‘fit’ sono sottoposte a vere e proprie torture per soddisfare gli standard imposti. Molte di loro finiscono in ospedale per essere alimentate artificialmente , tanto consolidato è ormai il rifiuto patologico del cibo, il senso di fame è talmente insopportabile che la Clements stessa ha visto modelle mangiare pezzi di stoffa o di ovatta imbevuti di succo di frutta, una nuova e pericolosissima tecnica adottata dalle adolescenti per dimagrire.