Il prossimo 20 marzo ci sarà il concerto di presentazione all’Auditorium Parco della Musica di Roma del CD di Enzo Moscato, edito da Squilibri, drammaturgo napoletano, per un’immersione nelle canzoni della sua adolescenza nei Quartieri Spagnoli, con la direzione artistica di Pasquale Scialò.
Moscato, figura carismatica del teatro partenopeo nonché maestro riconosciuto di intere generazioni, in questo nuovo CD rivisita con il suo “recitar cantando” la colonna sonora della sua adolescenza ai Quartieri Spagnoli di Napoli. Da brani dimenticati della canzone napoletana fino a Giorgio Gaber e alcune hit internazionali, è la forma canzone, nelle sue multiformi fisionomie e derivazioni, a costituire l’elemento germinativo della composizione scenica: canzoni eseguite per esteso o a brandelli, spesso alternate o sovrapposte a materiali di diversa provenienza come per “Nun t’aggia perdere”, portato al successo da Pino Mauro ma introdotto ora da frammenti del “Köln concert” di Keith Jarrett.
Grazie al progetto musicale e alle elaborazioni del musicologo Scialò l’intera struttura portante del lavoro si fonde in una drammaturgia sonora integrale dove l’espressione si tinge del colore dell’esperienza quotidiana, ripercorrendo gli aspetti meno conosciuti, a volte marginali, della storia musicale e sociale di metà Novecento. Alternate a brani originali di Moscato e Scialò, si ripropongono canzoni note o cadute nell’oblio, legate ai Festival della canzone napoletana, da “Serenata arraggiata” a “’O bar ’e ll’università”, e si introducono a sprazzi temi musicali del night club come “L’ammore mio è…frangese” e “Accarezzame”.
Un raffinato e coinvolgente progetto di teatro musicale affidato a un interprete che con la sua grana vocale trasforma in canto scenico gli umori, i suoni, le atmosfere di un intenso periodo storico, senza soluzione di continuità tra ambienti diversi: la voce del vicolo – con i suoi nullafacenti (’O sfaticato d’’o quartiere) e le avvenenti “russulelle” cantate da Mario Merola – dialoga infatti con le voci e i volti della televisione in cui una giovane Dalida canta “Guaglione” tradotta in francese e diffusa anche nel mondo arabo da Lili Boniche. “Modo minore” è l’ennesima opera folkpop di un artista che da sempre è stato al servizio della tradzione teatrale partenopea.