scritto da Gildo De Stefano - 23 Ottobre 2020 11:35

LIBRI & LIBRI Gli ultimi giorni di Jimi Hendrix

Credo che sulla figura di Jimi Hendrix si sia scritto tutto e di più data la levatura del personaggio e dell’artista: una vera e propria meteora nell’immenso panorama della musica nel mondo, precipuamente degli anni Sessanta, di cui inevitabilmente è stato il musicista simbolo.

A descrivere le sue peripezie, diciamo, conclusive della sua breve ma intensissima esistenza, sono due ‘hendrixiani doc’, che da illo tempore hanno seguito le vicende temporali e artistiche del chitarrista di Seattle.

Con un’accorata e minuziosa prefazione di suo fratello Leon, il libro ripercorre le fasi terminali della carriera di un musicista che ha incarnato un tratto ineliminabile, ovvero quella sensazione di rincorsa creativa che sembrava aver impressa al pianeta un’accelerazione temporale. Quindi gli autori ripercorrono i tour di quel 1970 che stroncò definitivamente la carriera e la vita di Hendrix, a partire dall’agosto svedese per finire all’ottobre a Londra in cui si celebrò il funerale della sua morte: una morte avvolta da misteri e congetture, versioni contraddittorie e ipotesi fasulle su cui Gentile e Crema cercano di fare luce.

Gli autori hanno indagato sull’Hendrix privato, vittima anche delle sue debolezze e i suoi voli pindarici, tra dubbi e aspirazioni, in una carrellata temporale alquanto minuziosa sotto il profilo squisitamente cronologico dando così una fotografia dei suoi «voli» solistici che sembravano disegnare un confine mobile, che sfuggivano ai consueti piani narrativi della musica, imponendo continui slittamenti prospettici a colpi di invenzioni, il suo furore creativo, le visioni folgoranti, sempre «in fuga», in perenne doppiaggio di sé: una spirale avvolgente e proteiforme che stentava a ridursi al «taglio» di una canzone, somigliando piuttosto a un work in progress ricchissimo di sfaccettature.

È rilevante sottolineare che quando la morte lo colse in quel 1970, Hendrix non era più il prestigioso rappresentante di una comunità e dei suoi ideali, rivelandosi un musicista solo, visionario, creativo, pronto a volare ancora più in alto, e a bruciarsi le ali con ignote prospettive, capace di abbandonare anche quel rock che gli aveva dato energia, denaro, successo, distrutto dagli eccessi, dalla droga, sempre teso nel disperato tentativo di non replicare se stesso di fronte a follie adoranti che gli chiedevano prove della sua immensa grandezza.

Enzo Gentile, Roberto Crema
The story of life – Gli ultimi giorni di Jimi Hendrix
Baldini & Castoldi, Milano 2020
pagg. 321 – €. 20,00

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

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