scritto da Christian De Iuliis - 25 Ottobre 2019 10:30

L’ARCHRITICO Villa con spigoli

Causa l’interruzione della statale, la settimana scorsa sono stato costretto a raggiungere la costa d’Amalfi via mare.
Nonostante i numerosi tentativi di distruggerla, la penisola vista dal mare è ancora meravigliosa. La presenza dell’uomo non sempre la degrada, anzi, a volte ne valorizza persino l’attrattiva.
Tuttavia, sono rari gli esempi in cui le costruzioni hanno saputo integrarsi con la natura in maniera virtuosa.
Da questo fianco del litorale, il caso più eclatante è certamente la casa realizzata dall’architetto Nicola Pagliara sulla scogliera fra Vietri sul mare e Cetara (ma nel territorio di quest’ultimo) tra il 1968 e il 1970.
Pagliara, nato nel 1933 e scomparso nel 2017, è noto, oltre che per la sua attività di docente universitario, per alcune opere napoletane come gli arredi esterni del Palazzo Piacentini (Banco di Napoli) a via Toledo, le stazioni ferroviarie per la linea Circumflegrea della SEPSA e le torri del centro direzionale, fino al “Grand Hotel” sul lungomare di Salerno, uno dei suoi ultimi lavori.
Ma prima ancora di queste, Pagliara ha realizzato alcune deliziose architetture, tra le quali, appunto, la villa bifamiliare a Cetara.
Sorta in un periodo in cui l’architetto romano (ma cresciuto a Trieste ed adottato da Napoli) sperimenta una sorta di personale “età della pietra”, valorizzando il valore scultoreo del materiale, la casa richiama la spigolosità della roccia, senza scadere mai nel mimetismo né nelle tentazioni offerte della geometria.
Anzi, sorprende per dinamismo, per un equilibrio che pare in movimento, nonostante la stazza.
La casa a Cetara, invisibile dalla strada, è un’opera sorprendente e quasi sconosciuta.
Dal mare la si percepisce appena, ma avvicinandosi si rimane stregati dall’ambizione delle forme e dal coraggio costruttivo.
Un po’ torre di avvistamento, un po’ castello inespugnabile.
Pagliara era un uomo ironico capace di ribaltare le interpretazioni classiche, forse anche per questo la sua architettura, negli anni, ha sollevato perplessità, ma la casa a Cetara rimane un capolavoro inimitato ed, oramai, inimitabile.
Nasce, vive, vegeta in costa d’Amalfi. Manifesta l’intenzione di voler fare l’architetto, nel 1984, in un tema di quarta elementare, raggiunge l’obiettivo nel 2001. Nel 2008 si auto-elegge Assessore al Nulla. Nel 2009 fonda il movimento artistico-culturale de “Lo Spiaggismo”. Avanguardia del XXI^ secolo che vanta già diversi tentativi di imitazione. All’attivo ha quattro mezze maratone corse e due libri pubblicati: “L’Architemario – volevo fare l’astronauta” (Overview editore – 2014) e “Vamos a la playa – Fenomenologia del Righeira moderno” (Homo Scrivens – 2016). Ha ricevuto premi in diversi concorsi letterari. Si definisce architetto-scrittore o scrittore-architetto. Dipende da dove si trova e da chi glielo chiede.

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