CURIOSITA’ DAL MONDO “E chi sei, Cacini?”
L'espressione fa riferimento a Gustavo Cacini, attore teatrale particolarmente attivo negli anni '30 del secolo scorso
Tra i cittadini romani non è inusuale usare espressioni del tipo “E chi sei, Cacini?” oppure “È arrivato Cacini!”.
Modi di dire usati per definire uno spaccone, un temerario in grado di affrontare situazioni ben al di là delle proprie reali capacità (e magari averne la meglio).
L’espressione fa riferimento a Gustavo Cacini, attore teatrale particolarmente attivo negli anni ’30 del secolo scorso.
Il suo era un personaggio noto nei teatri di rivista in cui interpretava il bullo di quartiere, lo spavaldo e l’attaccabrighe. Tali caratteristiche spiegano in parte l’origine delle espressioni di cui sopra ma l’evento che ne consacrò la sua fama, consegnandola ai posteri, è un altro.
Il brano “Faccetta nera”, cantato dai fascisti in occasione della spedizione militare in Etiopia, non è che un plagio della canzone “La vita è comica, presa sul serio, perciò prendiamola come la va…” utilizzata dall’attore prima di ogni suo spettacolo. Parole diverse ma identico motivetto.
Così Cacini ebbe l’ardire di denunciare per plagio il compositore Mario Ruccione, uomo vicino al Duce, vincendo la causa. La SIAE gli riconobbe il 50% dei diritti d’autore.
Insomma, una spavalderia non da poco tenendo conto di quel particolare contesto storico.