Le complicanze e i comportamenti più diffusi. All’influenza possono essere associate diverse complicanze, di cui gli italiani over 50 sono a conoscenza in diversa misura: la bronchite (lo sa il 91,6%), la compromissione di alcune funzionalità respiratorie (87,5%), la polmonite (81,9%), la lunghezza dei tempi di recupero (79,9%), l’aggravamento delle malattie preesistenti (71,6%), sinusiti e otiti (70,8%).
Il 58,7% sa che può dar luogo a problemi cardiocircolatori e il 42,9% pensa che possa avere complicanze anche mortali. Il 53,1% quindi si rende conto che può essere una malattia molto grave per gli anziani e per chi è affetto da patologie croniche. Questa consapevolezza è ancora più alta tra le persone maggiormente istruite (55,5%) ed è aumentata rispetto al 2017 (allora la percentuale era del 48,9%). Ma solo il 4,4% ammette di avere molta paura dell’influenza. Anche tra i più anziani il valore resta basso (il 4,9% tra i 65-74enni).
A non temerla per niente sono le persone con un livello d’istruzione meno elevato (24,3%) e quelle con più di 75 anni (25,8%). Rispetto al 2017 aumentano quanti contattano immediatamente il medico quando si accorgono di aver preso l’influenza (erano il 16%, oggi sono il 21,4%). La quota è superiore alla media tra i 65-74enni (24,7%) e tra gli over 74 (24,2%). Ma la maggioranza si rivolge al medico solo se i sintomi non migliorano (erano il 45,8% nel 2017, oggi sono il 45,5%). Il 22,7% si cura autonomamente con farmaci da banco e il 10,4% non prende medicinali e lascia che l’influenza faccia il suo corso.
Chiara a tutti l’importanza della vaccinazione antinfluenzale. Il 99,2% degli italiani over 50 sa che è possibile vaccinarsi contro l’influenza (era Il 96,8% nel 2017). Il 94,6% riconosce che la vaccinazione è consigliabile per i soggetti affetti da patologie dell’apparato respiratorio, l’89,6% per il personale sanitario, l’87,9% per le persone che vivono in ambienti dove è più facile il contagio, l’87,3% per le persone con più di 65 anni, l’80,5% per i soggetti affetti da patologie dell’apparato cardiocircolatorio o da malattie croniche (80,1%). Il 61,2% considera la vaccinazione antinfluenzale consigliabile a tutte le persone che vogliono evitare di ammalarsi. Il 50,4% fa riferimento ai soggetti affetti da diabete, il 46% ai bambini e il 35,6% alle donne in gravidanza.
Ma non decolla la copertura vaccinale tra gli anziani. La copertura vaccinale tra gli over 65 (per i quali la vaccinazione è offerta gratuitamente e somministrata prevalentemente dal medico di famiglia) nella scorsa stagione 2018-2019 ha raggiunto il 53,1% (dato pressoché invariato rispetto alla stagione precedente: 52,7%).
La graduale riduzione dal 2005-2006 in poi, periodo in cui la vaccinazione raggiunse il suo picco (68,3%), e la distanza dagli obiettivi del piano di copertura vaccinale possono dipendere dal grado di fiducia nel vaccino come strumento di prevenzione. A fronte del 32,7% degli italiani over 50 che afferma di fidarsi «molto» delle vaccinazioni (e la fiducia aumenta al 38,9% tra i laureati e al 40,8% tra i 65-74enni), la maggioranza (il 53,2%) si fida «abbastanza», mentre il 14,1% «poco» o «per niente». (fonte Censis)