Edmondo Cirielli: “Eliminiamo le liste bloccate, ripartiamo dai territori”
Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia di levatura nazionale ed ex presidente della provincia di Salerno, durante il terzo appuntamento della rassegna il “Viaggio delle idee” ci racconta la sua posizione sulla legge elettorale e sui futuri risvolti della politica locale e nazionale. Gli chiediamo innanzi tutto della nuova legge elettorale, a che punto siamo con la sua definizione?
“C’è una proposta (il Rosatellum), che sulla carta ha i numeri, poiché ha il favore della Lega, di Forza Italia e del Partito Democratico. Noi come Fratelli d’Italia non siamo d’accordo, perché innanzitutto ci sono le liste bloccate, mentre noi vorremmo che i cittadini potessero scegliere i parlamentari di un dato partito, senza che il leader del partito stesso possa scegliere i propri fedelissimi da mandare in parlamento, ed un altro aspetto negativo è che questa proposta di legge elettorale non chiarisce e non definisce fortemente l’aggregazione di coalizione, per cui se dopo le elezioni non ci fosse governabilità c’è il rischio che qualche partito si possa sganciare ed allearsi con altri, come fatto in passato, ad esempio, Forza Italia con il governo Letta”.
Le bocciature della Consulta sulle due precedenti leggi elettorali sono figlie anche di una classe politica, che a volte pensa troppo a conservare i propri interessi secondo lei?
“Sicuramente sono state leggi elettorali che si sono dimostrate sbagliate per la modalità di selezione della classe dirigente. Io sono ormai alla quarta legislatura ed ho visto un progressivo declino della classe politica, e ciò è anche figlio di un declino della partecipazione popolare, perché comunque sono gli elettori a scegliere i partiti e di conseguenza i loro esponenti in chiave parlamentare. Certo, uno dei compiti di una élite dovrebbe essere quello di guidare un miglioramento della politica, ed invece assistiamo a un progressivo slittamento verso il basso; credo che con una legge dove ci siano le preferenze, e dove le coalizioni siano chiare fin dall’inizio, si potrebbe tornare a parlare di politica con la P maiuscola, scegliendo parlamentari radicati sul territorio ed abituati a stare in mezzo al popolo e a comprenderne i problemi e gli umori.
Per le prossime elezioni possiamo affermare con certezza che il centrodestra andrà unito?
“Purtroppo dipende anche dalla legge elettorale, nel senso che allo stato attuale, con l’Italicum, sia Salvini che Berlusconi hanno già detto che loro non farebbero un’alleanza, e sarebbero molto più preoccupati di scegliersi i capilista bloccati, piuttosto che fare un listone unico che comprometterebbe le scelte dei vertici del partito. Viceversa con il Rosatellum è più facile l’alleanza del centrodestra, perché ci sarebbero 230 collegi uninominali, dove è evidente che bisognerebbe andare uniti.”
Il Partito Democratico dopo vari anni di governo secondo lei ha esaurito la fiducia che gli italiani vi avevano riposto?
“Beh, è sotto gli occhi di tutti che non soltanto gli elettori di centrodestra sono inviperiti; infatti molti semplicemente non vanno a votare, c’è chi esprime un voto di protesta coi cinque stelle, e poi ovviamente tantissimi elettori del PD sono stanchi delle politiche di questo partito, soprattutto per questa invasione dell’Africa che gli ultimi governi di centrosinistra hanno scatenato, portando 500000 disperati nel nostro paese, persone molto lontane dalla nostra cultura, ed integrare così tanta gente risulta un gravoso problema. Molti fondi sono stati stanziati per queste persone, creando debito in più, quando queste risorse magari sarebbero potute essere indirizzate in buona parte per i nostri connazionali in difficoltà, ed infatti uno degli slogan di Fratelli d’Italia per la prossima campagna elettorale sarà proprio ‘difendiamo gli italiani’. “
A suo parere, la candidatura di Di Maio come premier del Movimento Cinque Stelle potrebbe essere controproducente per la compagine grillina?
“Secondo me è una cosa positiva, perché l’elettorato dei cinque stelle è maggiormente di centrodestra, mentre in parlamento ci sono molti esponenti grillini estremisti di sinistra, basti pensare alle politiche portate in aula dai parlamentari pentastellati, che potremmo definire più a sinistra di SEL. Invece Di Maio è uno dei pochi in quel movimento a venire dalla destra, e questa cosa è chiara anche a Beppe Grillo, che si è orientato verso questa scelta, per andare più incontro alle idee dei propri elettori.”
Il naufragio della legge sullo ius soli la considerate una vittoria anche vostra?
“Sicuramente noi abbiamo fatto la nostra battaglia, insieme ad altre forze politiche, ma io credo che questa sia una vittoria del popolo, ed una ammissione di sconfitta del PD, che dopo essersi concentrato sugli immigrati, (invece di pensare agli italiani in difficoltà), ed aver cercato subdolamente a pochi mesi dalle elezioni di cambiare il corpo elettorale inserendo tanti nuovi cittadini, alla fine di fatto dovrà fare marcia indietro.”
Ed invece quali sono i progetti di Fratelli d’Italia a livello provinciale?
“Noi riprendiamo in molti ambiti ciò che avevamo avviato in Provincia, infatti, la provincia di Salerno quando era governata dal centrodestra aveva messo in campo finanziamenti importanti, come quelli per il porto, o per l’aggiunta della terza corsia tra Mercato San Severino e Salerno, ed ancora il finanziamento per far arrivare l’Aversana a Capaccio, e molti altri. Insomma, tanti progetti volti al miglioramento della viabilità e delle infrastrutture, e tante altre progettazioni sono in corso, la più ardita sarebbe quella di collegare Montesano e Moliterno, per mettere in comunicazione lo Ionio e l’Adriatico, e ciò sarebbe importantissimo per la nostra provincia, per renderla centrare anche nei rapporti con la Puglia e la Basilicata.”