Con il provvedimento saranno stanziati 32 miliardi, soprattutto per i ristori e la protezione dell’occupazione. Per Confcommercio il provvedimento “deve rispondere in maniera equilibrata alle esigenze dei diversi settori e delle diverse dimensioni d’impresa, nonché del mondo delle professioni”
Dovrebbe essere venerdì la giornata del decreto Sostegni, il provvedimento con il quale verranno distribuiti 32 miliardi di nuovi aiuti a imprese, lavoratori e famiglie. L’impianto generale del decreto è pronto, ciò che al momento manca è il via libera politico da parte delle tante anime che compongono il governo Draghi. Il testo sarà più stringato rispetto a quelli “sfornati” dall’esecutivo precedente, ma sarà comunque assai corposo. Sarà la prima parte di una strategia a tappe: come annunciato dal sottosegretario al Mef Claudio Durigon, dovrebbe arrivare a ruota anche un “decreto che possa dare vitalità alle imprese per la ripartenza”, con il pacchetto ‘salva-imprese’ in cui saranno riviste le norme sui fallimenti, e poi un nuovo scostamento da almeno 15-20 miliardi.
Tornando al decreto Sostegni, quasi 12 miliardi serviranno per gli indennizzi a fondo perduto alle attività produttive, circa 6 miliardi per la sanità (di cui 5 per il piano vaccini) e poco meno di 10 andranno alle misure per famiglia, lavoro, indennità per stagionali e sportivi, Cig (che si accompagnerà al blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno per chi ha gli ammortizzatori ordinari e fino a ottobre per tutti gli altri). E ancora Reddito di Cittadinanza e Reddito di Emergenza, Naspi e Fondo occupazione.
Per quanto riguarda i ristori per le pmi, eliminato il criterio dei codici Ateco a contare saranno le perdite dell’intero 2020 rispetto al 2019. Gli aiuti andranno a circa tre milioni di piccole e medie imprese fino a 10 milioni di giro d’affari – compresi 800mila professionisti – e andranno da un minimo di 1000 euro per le persone fisiche a un massimo di 150mila euro con cinque fasce percentuali, dal 30% per i più piccoli al 10% per i fatturati tra 5 e 10 milioni. Quanto al fisco, infine, confermato il nuovo rinvio per rate e cartelle, mentre il compromesso nella maggioranza sulla cancellazione delle vecchie cartelle tra il 2000 e il 2015 dovrebbe prevedere un tetto fissato a 5mila euro per ruolo.
Per le piccole imprese licenziamenti bloccati fino a ottobre
Nel prossimo decreto Sostegno sarà inserita una nuova proroga del nuovo blocco dei licenziamenti, che dovrebbe essere fissata al 30 giugno superando così la scadenza attuale del 30 marzo. In seguito la misura resterebbe valida solo per le piccole imprese fino al 30 ottobre, che non hanno la tutela della cig ordinaria, legata alla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, intervenendo alla commissione Lavoro del Senato.
“Andiamo nella direzione di una proroga del blocco dei licenziamenti, che però nel caso dei lavoratori che dispongono di strumenti ordinari sarà legata ad un termine che sarà definitivo. Per coloro non coperti da strumenti ordinari sarà agganciata alla riforma degli ammortizzatori sociali”, ha spiegato.
Orlando ha parlato anche di vaccinazioni nei luoghi di lavoro, sottolineando che occorre “affrontare con urgenza la sfida, per la quale abbiamo predisposto una intesa con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, che utilizzi anche i medici aziendali nella somministrazione dei vaccini. C’è già un gruppo tecnico che sta lavorando per la predisposizione dei protocolli”. (fonte Confcommercio)