COMUNALI 2020 Riccardo Senatore: “I cittadini vogliono un’Amministrazione comunale che sia vicina e non contro”
“Il cittadino ialtro non chiede che vivere in una città mediamente sicura, sufficientemente pulita e con servizi adeguati”
Nel suo viaggio di avvicinamento alle prossime elezioni comunali quest’oggi Ulisse incontra l’ avvocato cassazionista Riccardo Senatore, 56 anni, presidente dell’ associazione M.C.A. Movimento Cava Attiva, presente in città da un paio di anni in modo alquanto incisivo e puntuale su molti aspetti della vita politica ed amministrativa nella valle metelliana.
Tenendo presente alcune linee guida, come il pragmatismo, la necessità del buon governo e della buona politica, da dove si deve partire per costruire una proposta politica alternativa all’attuale governo municipale?
Ammesso che si ravvisi la necessità di una proposta politica alternativa a questa amministrazione, penso che sia imprescindibile partire da alcuni punti fermi e di largo respiro ovvero una politica che sia meno gridata ed ostentata e più concreta. Più attenzione all’ambiente, alle divisioni sociali e alle rivendicazioni abitative ed occupazionali con azioni incisive che diano spunto a politiche sociali ed economiche incisive fissando obiettivi raggiungibili e reali e non elencazione del libro dei sogni.
Rinnovamento, cambiamento, discontinuità e poi, da ultimo, anche la svolta buona dopo essere passati per rottura e rottamazione, sono parole ormai abusate ed logore, forse perfino fuorvianti se non prive di senso. Allora, una nuova proposta politica come la possiamo connotare?
La si “deve” connotare di impegno concreto e continuo affidando l’azione di governo ad un programma che tenga conto delle reali esigenze del cittadino aumentando la risposta in termini di servizi – tenendo ovviamente presente le esigenze di bilancio – che ponga e che comunque faccia percepire, l’amministrazione comunale al fianco e non contro il cittadino il quale altro non chiede che vivere in una città mediamente sicura, sufficientemente pulita e con servizi adeguati. Per tali ragioni credo che i termini rinnovamento, cambiamento, discontinuità, rottura ecc. siano solo parole abusate, se non addirittura slogan, privi di contenuto laddove, invece, termini dirompenti potrebbero essere “normalità” e “ ordinario” che, in fondo, è ciò che il cittadino chiede.
Partiamo dalla scelta degli uomini. Quali sono i requisiti ideali per essere candidato a sindaco? E come si arriva alla scelta di un candidato sindaco?
Premesso che mi ritengo la persona meno adatta per stilare una lista dei requisiti ideali per essere candidato sindaco in ragione della mia atavica lontananza dalla politica e dalla sua militanza, da cittadino qualunque, credo che un pre-requisito indifettibile sia l’onestà intellettuale dopodichè un profilo carismatico ed una capacità di mediazione ed un’adeguata competenza siano requisiti essenziali. Lo strumento delle “primarie” credo sia la via maestra per l’individuazione di un candidato sindaco poichè lascia alla base la scelta democratica di decidere il suo rappresentante affidandogli l’onere e l’onore della responsabilità di governo della città.
E per i candidati a consigliere comunale? C’è qualche controindicazione, in altre parole qualche ragione ostativa all’ingresso in lista di un candidato?
Premesso che la carica di consigliere comunale deve essere considerato un onore per chi la riveste in quanto espressione fisica della rappresentatività popolare, portatore di istanze locali, indipendentemente dagli scranni dalla quale la si esercita, ritengo che una buona base culturale, la dedizione all’impegno e l’onestà siano criteri indifettibili. Unica controindicazione sarebbe il casellario giudiziale “maculato”.
Partiti, movimenti civici, associazioni politiche: come si mettono insieme in un progetto politico? Formando una lista unitaria o più liste, distinte tra partiti e civici?
Partiti, movimenti civici, associazioni politiche hanno tutti un unico comune denominatore: la volontà di partecipazione alle scelte politiche; elemento coagulante delle diverse realtà è la condivisione di valori e di ideali oltrechè la visione di un progetto comune. Quanto più presenti saranno questi elementi unitari tra le varie realtà tanto più granitiche e durature saranno le alleanze ed i connubi.
Conseguentemente – anche alla luce delle recenti esperienze nazionali – ritengo che una lista unitaria sarebbe auspicabile anche sotto il profilo programmatico.
Molte liste in competizione portano più partecipazione e voti o solo confusione, polverizzazione e soprattutto abbassamento del livello qualitativo del personale politico?
Credo che la frammentazione sia deleteria in quanto determina un’inutile dispersione dei voti e sia causa, senza ombra di dubbio, dell’abbassamento qualitativo del personale politico, talvolta arruolato all’unico mero scopo di riempire le liste e accaparrarsi ..portatori d’acqua del tutto privi di interesse alla competizione, o peggio, alla partecipazione alla vita politica.
E la Giunta, quali dovrebbero essere i criteri di selezione degli assessori e quali i requisiti che devono possedere?
Il ruolo e la figura dell’assessore credo sia uno dei più delicati, complessi ed impegnativi dell’intero organigramma amministrativo e, in quanto tale, non dovrebbe essere scelto seguendo criteri di spartizione politica bensì secondo criteri di riconosciuta competenza, capacità organizzativa e senso istituzionale senza disdegnare un innato spirito di abnegazione. Ma forse è chiedere troppo..
I componenti della Giunta vanno indicati prima delle elezioni?
Sinceramente credo che una efficace azione di trasparenza e serietà politica possa essere rappresentata dalla preventiva presentazione della squadra di governo; una cartina di tornasole ed un utile elemento di valutazione circa la prospettata azione di governo proclamata all’elettorato con il proposto programma elettorale.
Il buon governo spesso viene messo in discussione dalla mancanza di chiarezza nella definizione dei ruoli, dei poteri e dei rapporti che devono intercorrere tra sindaco, assessori e consiglieri. Insomma, gli equilibri sono molto difficili da raggiungere e tenere tra le varie componenti della maggioranza. Qual è il modo migliore per ovviare a questa oggettiva difficoltà?
Credo che il modo per superare questa oggettiva difficoltà sia espressa dalla sommatoria delle risposte sinora date. Un candidato sindaco espressione di una lista unitaria – magari composta da più anime – animata da una visione programmatica armonica dell’azione di governo basata su di un programma elettorale asciutto e realistico preventivamente definendo ruoli della squadra di governo. Questi potrebbero essere elementi garanti della stabilità.
Veniamo al programma. Innanzi tutto, come si procede alla sua stesura? E quali i punti, diciamo almeno cinque, più qualificanti a suo avviso?
Il programma elettorale, senza dubbio, ritengo sia “ il manifesto” della forza politica che si appropinqua alla competizione elettorale. Sicuramente esso è la trasposizione plastica dei valori, della progettualità programmatica e delle priorità della forza politica proponente che dovrebbe predisporlo secondo la sua visione futura di città tenendo presente quelle che sono le istanze, le necessità collettive e le disponibilità realistiche ponendosi traguardi ed obiettivi fattibili, concreti e, soprattutto, comprensibili ai più. Sicuramente nel contesto socio-economico attuale, i punti salienti di un programma elettorale dovrebbero essere senza dubbio la lotta alle disuguaglianze sociali ed il welfare, la sicurezza, il lavoro, l’implementazione e l’ottimizzazione dei servizi, la gestione dei rifiuti l’ambiente, solo per citarne alcuni.
Su alcune questioni, come ad esempio l’abusivismo edilizio, l’organizzazione comunale, la gestione dei rifiuti, la lotta agli sprechi e la revisione della spesa, la sicurezza e la mobilità urbana, è necessario un linguaggio di verità. Quali le parole giuste?
Le parole giuste, secondo me, dovrebbero essere trasparenza, efficienza e collaborazione; invero solamente con una seria e trasparente azione di governo unita ad una efficiente macchina comunale è possibile raggiungere gli obiettivi prefissati attraverso l’indispensabile collaborazione dei cittadini.
Uno slogan per la campagna elettorale nel quale i cavesi potrebbero riconoscersi?
Personalmente non amo gli slogan poiché, per loro natura, non esprimono mai appieno il senso delle cose e spesso si rivelano controproducenti; credo che il miglior modo per identificare la propria azione sia il dialogo ed il confronto aperto cercando di trasmettere agli interlocutori la passione e l’amore per la propria città.