Cava: qualche idea per ridurre le spese comunali… ma soprattutto fare presto!
Gentile e caro direttore, so che voglio approfittare ulteriormente della tua ospitalità e disponibilità; il nostro colloquio avuto di recente mi ha fatto riflettere sulla necessità di fare presto, come scrisse Il Sole 24 Ore in un suo famoso titolo di prima pagina, e dunque, se possibile, a dare avvio ad una celere riduzione delle spese del nostro Comune, alle cui sorti tutti siamo affezionati ed allertati.
Nel corso della campagna elettorale insieme con amici abbiamo proposto alcuni primi atti che potrebbero determinare un minimo abbrivio su questo versante.
L’ idea: se fossimo nominati commissari e dovessimo dare conto del nostro operato all’assemblea dei cittadini fra un anno, cosa faremmo subito o proporremmo di fare subito, così da poter rispondere a questi particolari condomini?
Orbene: 1) l’immediata rinegoziazione di tutti i mutui per i quali ciò è possibile (sostanzialmente ritengo che siano quelli ordinari) utilizzando i buoni uffici di alcuni amministratori e l’abbassamento generalizzato dei tassi di mercato;
2) in caso di sostituzione di personale, ove diversamente non sia possibile (per trasferimenti, comandi, distacchi, utilizzo temporaneo), sottoscrivere contratti con giovani -a costi dunque notevolmente ridotti – che abbiano interesse ad effettuare un interessante periodo di tirocinio all’interno comunque di un’ azienda di grandi dimensioni qual è il Comune di Cava de’ Tirreni;
3) riduzione dei costi dell’igiene urbana attraverso la contrazione semestrale (ottobre/maggio) del conferimento dei rifiuti indifferenziati con ritiro bisettimanale o addirittura mono settimanale al fine di ridurre le uscite del personale ed il suo eventuale straordinario;
4) innalzamento al massimo delle aliquote Tributarie laddove si crea ricchezza soprattutto finanziaria, e cioé negli uffici di banche ed assicurazioni;
5) qualora ciò sia possibile, disdetta da parte della Metellia del contratto di lavoro ovviamente applicando, se non diversamente possibile, quello nuovo solo nei confronti dei neo assunti;
6) conferimento degli immobili di proprietà comunale nella società a suo tempo già costituita per rendere efficiente la loro gestione o la loro vendita, con bandi quadrimestrali d’asta;
7) con tale garanzia immobiliare, richiedere l’emissione di Buoni Ordinari Comunali con i quali ridurre il debito;
8) individuare figure in convenzione, per ottenere micro o medi finanziamenti, nazionali od europei, a cosiddetta tutela crescente: più si va avanti nel mandato più si ottengono risultati e più si paga il consulente (da 500 euro iniziali a 5.000, per esempio);
9) vendita sul mercato di una quota della Metellia Servizi, società appetibile per la sua organizzazione e professionalità ;
10) patto di solidarietà con i fornitori locali per poter ottenere una dilazione programmata dei pagamenti.
Ovviamente queste sono solo idee, non certo un decalogo, ma “fare presto” diventa una importante certezza. Una troika che parla italiano può essere sempre dietro la porta. Pardon, il portone. Dell’ ex Teatro Verdi. (foto Angelo Tortorella)