Il Papa esorta i giovani alla politica e web
L’esortazione di Papa Leone, prospettica e spirituale, può suscitare un venticello di rigenerazione culturale a breve termine, ma ha la forza di una scossa che soltanto energie giovanili sono capaci di mettere in campo
“Impegnarsi in politica, nell’associazionismo, di sperare insieme e di non guadare nell’immediato” è l’esortazione di Papa Leone XIV rivolta ai giovani a conclusione della giornata del Giubileo loro dedicata.
Una sintesi di lettura dell’attualità dei nodi che travagliano il mondo di fronte ai quali le giovani generazioni sono chiamate ad organizzarsi meglio nel pensiero e nell’azione. Come dire di non arrendersi ed a superare la diffidenza verso i “professionisti della politica”, peraltro certificata in casa nostra dall’assenteismo negli appuntamenti elettorali e rilevata anche negli umori emergenti dai social network.
L’Agency SocialCom Italia ne ha raccolto sentimenti di resistenza e sfiducia per la politica, ma di prospettiva riposta nella speranza. La cronaca offre materiali di inquietudini dai territori martoriati da conflitti bellici e di riflessioni rispetto al pallottoliere dei dazi ed al cinismo e paranoia di leadership insipienti, a tratti “capricciose” e ballerine nelle alleanze. Mentre, si parva licet, nel nostro piccolo cortile domestico si gioca su alleanze elettorali per sopravvivere nelle rappresentanze istituzionali, piuttosto che ragionare su convergenze politiche in termini di compatibilità culturali e di prospettive economiche e sociali. Il vecchio manuale Cencelli ne è il regolatore per la designazione dei candidati Governatori delle Regioni che andranno alle urne e le Procure ne esercitano l’arbitraggio.
Dalle cronache giudiziarie affiorano i casi, per motivi diversi e distinti, di Matteo Ricci (PD) nelle Marche e di Roberto Occhiuto (FI) in Calabria. Su entrambi pende l’apertura di indagini, le quali per la loro natura giuridica non sono e né possono essere assunte come presunzione di colpevolezza. Viceversa, sulla candidatura di Ricci pesa la pregiudiziale etica posta da Giuseppe Conte, potenziale alleato che definisce il suo M5S “forza politica progressista indipendente”.
Precisazione che suona, se non uno schiaffo o un distinguo morale, uno scippo al PD, che detiene il copyright dei progressisti.
Sul caso Calabria, dove le dimissioni volontarie del Governatore uscente potrebbero anticipare la scadenza di mandato nel prossimo Novembre, Occhiuto (FI), destinatario di un avviso di garanzia, giustifica il suo gesto “per non farsi logorare” lasciando agli elettori di “decidere il futuro”. Una affermazione da decifrare come “sfida” ai poteri dei togati o come rivendicazione di autonomia ed indipendenza delle istituzioni politiche di Governo e rappresentanza popolare.
Allargando lo sguardo sulle situazioni di altre Regioni, se il manuale Cencelli può funzionare nel rapporto di forza tra FdI, Lega e FI, nel centrosinistra, nello specifico rapporto PD\M5S, pesano i macigni di De Luca in Campania, Michele Emiliano in Puglia ed Eugenio Giani in Toscana, detentori di consistenti poteri elettoralistici.
Qualunque siano i risultati, statistiche pregresse e sondaggi attuali non preannunziano rivoluzioni, ma semplici possibili passaggi di consegna. Perciò, al di là di promesse, reciproche calunnie e slogan da campagna elettorale, l’esortazione di Papa Leone, prospettica e spirituale, può suscitare un venticello di rigenerazione culturale a breve termine, ma ha la forza di una scossa che soltanto energie giovanili sono capaci di mettere in campo. A prescindere dai colori di appartenenza. Basta la genuinità delle loro idee, l’onestà di pensiero ed azione ed il rispetto per il prossimo.
Come dire disintossichiamoci per ripartire. Può essere illusorio pensare di discrostare dalle pareti dei Palazzi scene di consolidate abitudini. Ci provino i giovani! “Organizzare la speranza” è anche un richiamo esternato a Napoli da Giovanni Paolo II in incontri con operatori del mondo del lavoro e dell’imprenditoria e con gli ammalati dell’Ospedale Cardarelli. Sulla scia della Rerum Novarum… non in cima ai pensieri dei cattolici impegnati nell’odierno agone politico.







