Nel panorama politico cavese, la cui scena è largamente occupata dalla nuova Amministrazione di centrosinistra, uno spazio, per quanto angusto, vede protagonista l’ex sindaco Marco Galdi.
Con perseveranza, non potendo fare altro in questa fase, si è inventato un corso di formazione politico-amministrativo che, al di là della sua valenza culturale, ha un significato squisitamente politico. Con esso, infatti, Galdi è riuscito non solo a mettere insieme l’opposizione di centrodestra, raggiungendo così un obiettivo politico di non poco conto, ma anche diventare, di fatto, il leader e il punto di riferimento della minoranza consiliare e in città.
Cosa se ne farà in futuro Galdi di questa ritrovata unità dell’opposizione, anche se limitata al momento ad un corso formativo, è ancora troppo presto per dirlo, nel frattempo, però, ha dimostrato anche ai più scettici che le carte nel centrodestra (o per essere più precisi, come vedremo dopo, nel centro) le dà ancora lui.
A questa ultima affermazione, immagino già le obiezioni che saranno sollevate.
La prima, che forse potrebbe essere mossa dallo stesso Galdi, è che la sua collocazione è civica e non di centrodestra. Questa argomentazione è però del tutto speciosa. Il nostro, è politicamente nato e cresciuto nel centrodestra, così come quelli con i quali si accompagna, e non saranno di sicuro le frequentazioni con Pippo Civati o con qualche esponente della sinistra locale, ai margini o addirittura fuori dal Pd, a fargli mutare l’originario imprinting. Per farla breve, per motivi strategici Galdi potrà pure continuare a proclamarsi un civico e per ragioni tattiche imbarcarsi anche in qualche avventura con la sinistra non Pd, ma resta quello che è sempre stato: un politico cattolico di centrodestra. E, ovviamente, questo vale ancor di più per il suo elettorato di riferimento.
La seconda obiezione potrebbe essere posta dalla destra, per contestare l’affermazione che Galdi abbia unito tutta l’opposizione, visto che gli uomini e le donne cavesi di Cirielli si tengono ben lontani dall’ex sindaco. Questo è vero. Sostenere il contrario, è giusto ammetterlo, è un’approssimazione per eccesso. E’ questo, tuttavia, il vero problema. Non di Galdi, sia chiaro, bensì della formazione locale che fa capo a Giorgia Meloni. Il fatto eclatante, in effetti, è dovuto proprio alla circostanza che il suo candidato sindaco, Renato Aliberti, e la lista civica di appoggio, si sono messi al seguito di Galdi. Gli unici a restare fuori, in uno splendido isolamento politico, è Fratelli d’Italia. Ciò potrebbe anche risultare un titolo di merito, in verità, peccato però che non si vede nessuna iniziativa politica di rilievo nel palazzo e in città. Un’assenza e un silenzio che non lasciano presagire niente di buono per Fratelli d’Italia, tanto da far pensare che nella valle metelliana la destra stia diventando sempre più politicamente marginale e che corra addirittura il rischio di estinguersi se non si inventa qualcosa e prende una qualche iniziativa degna di nota.
In un simile contesto, in termini di geografia politica sembra essere assai più corretto parlare di centro piuttosto che di centrodestra quando si fa riferimento alle opposizioni capitanate da Marco Galdi, per il motivo che la destra in città non c’è o non si vede, e che, comunque, non sta con lui.
La centralità politica, e non solo in termini geografici, di Marco Galdi la si misura anche dall’attuale assenza e papabile inconsistenza politica del maggiore protagonista del centrodestra cavese di questi ultimi quindici anni, Forza Italia, caduta negli ultimi mesi in un cono d’ombra senza precedenti.
In conclusione, in un centrodestra ancora frastornato dalla batosta elettorale dello scorso giugno, Marco Galdi, al netto del suo eccessivo agitarsi sui social alla stregua di un amante tradito, è l’unico a dare una dignità al ruolo dell’opposizione, di cui appare indiscutibilmente come il padrone del vapore e l’artefice, se non sarà poi addirittura di nuovo l’assoluto protagonista, di una futura, possibile alternativa alla maggioranza che oggi sostiene il sindaco Servalli.