scritto da Pasquale Petrillo - 24 Ottobre 2015 10:15

Cava, Galdi e la destra che non c’è

Nel panorama politico cavese, la cui scena è largamente occupata dalla nuova Amministrazione di centrosinistra, uno spazio, per quanto angusto, vede protagonista l’ex sindaco Marco Galdi.

Con perseveranza, non potendo fare altro in questa fase, si è inventato un corso di formazione politico-amministrativo che, al di là della sua valenza culturale, ha un significato squisitamente politico. Con esso, infatti, Galdi è riuscito non solo a mettere insieme l’opposizione di centrodestra, raggiungendo così un obiettivo politico di non poco conto, ma anche diventare, di fatto, il leader e il punto di riferimento della minoranza consiliare e in città.

Cosa se ne farà in futuro Galdi di questa ritrovata unità dell’opposizione, anche se limitata al momento ad un corso formativo, è ancora troppo presto per dirlo, nel frattempo, però, ha dimostrato anche ai più scettici che le carte nel centrodestra (o per essere più precisi, come vedremo dopo, nel centro) le dà ancora lui.

A questa ultima affermazione, immagino già le obiezioni che saranno sollevate.

La prima, che forse potrebbe essere mossa dallo stesso Galdi, è che la sua collocazione è civica e non di centrodestra. Questa argomentazione è però del tutto speciosa. Il nostro, è politicamente nato e cresciuto nel centrodestra, così come quelli con i quali si accompagna, e non saranno di sicuro le frequentazioni con Pippo Civati o con qualche esponente della sinistra locale, ai margini o addirittura fuori dal Pd, a fargli mutare l’originario imprinting. Per farla breve, per motivi strategici Galdi potrà pure continuare a proclamarsi un civico e per ragioni tattiche imbarcarsi anche in qualche avventura con la sinistra non Pd, ma resta quello che è sempre stato: un politico cattolico di centrodestra. E, ovviamente, questo vale ancor di più per il suo elettorato di riferimento.

La seconda obiezione potrebbe essere posta dalla destra, per contestare l’affermazione che Galdi abbia unito tutta l’opposizione, visto che gli uomini e le donne cavesi di Cirielli si tengono ben lontani dall’ex sindaco. Questo è vero. Sostenere il contrario, è giusto ammetterlo, è un’approssimazione per eccesso. E’ questo, tuttavia, il vero problema. Non di Galdi, sia chiaro, bensì della formazione locale che fa capo a Giorgia Meloni. Il fatto eclatante, in effetti, è dovuto proprio alla circostanza che il suo candidato sindaco, Renato Aliberti, e la lista civica di appoggio, si sono messi al seguito di Galdi. Gli unici a restare fuori, in uno splendido isolamento politico, è Fratelli d’Italia. Ciò potrebbe anche risultare un titolo di merito, in verità, peccato però che non si vede nessuna iniziativa politica di rilievo nel palazzo e in città. Un’assenza e un silenzio che non lasciano presagire niente di buono per Fratelli d’Italia, tanto da far pensare che nella valle metelliana la destra stia diventando sempre più politicamente marginale e che corra addirittura il rischio di estinguersi se non si inventa qualcosa e prende una qualche iniziativa degna di nota.

In un simile contesto, in termini di geografia politica sembra essere assai  più corretto parlare di centro piuttosto che di centrodestra quando si fa riferimento alle opposizioni capitanate da Marco Galdi, per il motivo che la destra in città non c’è o non si vede, e che, comunque, non sta con lui.

La centralità politica, e non solo in termini geografici, di Marco Galdi la si misura anche dall’attuale assenza e papabile inconsistenza politica del maggiore protagonista del centrodestra cavese di questi ultimi quindici anni, Forza Italia, caduta negli ultimi mesi in un cono d’ombra senza precedenti.

In conclusione, in un centrodestra ancora frastornato dalla batosta elettorale dello scorso giugno, Marco Galdi, al netto del suo eccessivo agitarsi sui social alla stregua di un amante tradito, è l’unico a dare una dignità al ruolo dell’opposizione, di cui appare indiscutibilmente come il padrone del vapore e l’artefice, se non sarà poi addirittura di nuovo l’assoluto protagonista, di una futura, possibile alternativa alla maggioranza che oggi sostiene il sindaco Servalli.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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