scritto da Redazione Ulisseonline - 10 Aprile 2017 14:01

Salerno, niente stipendi ai dipendenti dell’Arechi Multiservice. La denuncia della CISAL

“L’Arechi Multiservice, la società gestita dalla Provincia, non riesce a pagare i dipendenti per svolgere opere di manutenzione in scuole e strade provinciali. Tutto questo è colpa di una politica irresponsabile”.

A denunciare la vicenda è Luigi Vicinanza, segretario della CISAL provinciale, che da tempo segue una delle principali vertenze del territorio salernitano.

“Tutte le colpe sono della politica salernitana, che ha grosse responsabilità nei confronti dei cittadini sempre più poveri e della disoccupazione che aumenta in modo vertiginoso. Ci sono famiglie intere senza nessun reddito e abbandonati da tutto il sistema politico-amministrativo. Quale fiducia o speranza possono avere i cittadini salernitani in difficoltà”, ha spiegato. “Poi reputo vergognoso che l’Ente Provincia non riesca a pagare gli stipendi agli operai dell’Arechi  Multiservice”.

Un attacco frontale quello di Vicinanza, che con la CISAL da tempo contesta l’operato della classe politica locale.

“Reputo squallido che, in alcuni casi e in determinati periodi, i politici siano vicini alla gente  nei momenti a ridosso delle scadenze elettorali. Solo in quel momento si pensa ai veri problemi dei nostri cittadini dei lavoratori dei disoccupati della povera gente”.

Da qui la ricetta di Vicinanza della CISAL: “Per la gravità della situazione occorrerebbe intervenire con mezzi di assistenza economica e tantissima attenzione sempre e comunque tutti i giorni e non solo sporadicamente per salvaguardare la politica”.

Infine, l’appello: “Invito tutto il sistema politico a guardare e impegnarsi quotidianamente a risolvere i problemi dei cittadini e non pensare solo alle posizioni di poltrone di poteri sulla pelle della povera gente”.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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