Nel weekend inaugurale anche la Danza contro i muri e le diversità Francesco Clemente in mostra e in live-painting
Domani sabato 1 luglio (ore 20), saranno le note di Richard Wagner, nume tutelare di Ravello, a riecheggiare nel giardino di Klingsor e a dare il via alla lunga estate della Città della Musica. Tanta musica, danza e incursioni nelle arti figurative e nei nuovi linguaggi compongono il ricco cartellone della 65esima edizione del Ravello Festival che fino a settembre, renderà Ravello meta privilegiata per gli amanti dell’arte e del bello.
A condurre l’Hungarian Radio Symphony Orchestra la prima formazione a salire sul palco del Belvedere di Villa Rufolo, l’esperta bacchetta di Adam Fisher, fondatore e direttore artistico di due festival internazionali, il Festival Wagner a Budapest e il Festival Haydn a Eisenstadt, per il quale ha fondato il Österreichisch-Ungarische Haydn Philharmonie, di cui è attualmente Direttore Onorario.
Il programma della serata prevede l’esecuzione integrale del primo atto de La Valchiria e la terza scena del terzo atto del Sigrifido. Le voci sono quelle del soprano Elisabet Strid, del tenore Daniel Brenna e del basso Sebastian Pilgrim. Il concerto è realizzato in collaborazione con uno dei più prestigiosi Festival dedicati al maestro di Lipsia come quello di Budapest diretto come detto dallo stesso Fischer.
Il weekend festivaliero ha in serbo poi, una domenica (2 luglio) tutta votata alle arti figurative e alla danza con l’inaugurazione (ore 18) della mostra Standing with truth for Ravello 2017 diFrancesco Clemente.Il maestro porta a Ravello un’installazione site-specific pensata per Villa Rufolo, a partire dalla serie ENCAPMENT già declinata sul tema delle Tende.
Tende preziose, “luoghi artistici”, concettuali e simbolici, che diventano sinonimo di rifugio e dedica ideale al tema delle migrazioni. Nella Cappella di Villa Rufolo, location scelta per l’istallazione, sarà visitabile (fino al 30 settembre), una grande tenda (in inglese tent) della forma tipica di quelle che caratterizzano gli accampamenti dei pastori nomadi asiatici. Gli interni dei tessuti sono stati dipinti a tempera da Clemente, mentre la stoffa mimetica degli esterni è ricamata a mano, con filo d’oro, da artigiani indiani. In mostra, in prima assoluta, anche 19 acquerelli.
Il maestro sarà anche uno dei protagonisti dello spettacolo (ore 21.30) che apre il cartellone tersicoreo di quest’anno che sceglie di attraversare i muri e di abbattere le barriere della diversità, del razzismo, delle differenze. Una serata dal doppio passo – in prima assoluta per il Ravello Festival – che si articola in due momenti: Balanchine in the dark, omaggio alle creazioni senza tempo di George Balanchine, danzate dai ballerini della ‘sua’ compagnia, The Stars of American Ballet & Daniel Ulbricht.
Chiude la serata The Wall, una creazione commissionata a Karole Armitage, protagonista assoluta della danza americana, impreziosita dalla partecipazione straordinaria in live painting proprio di Francesco Clemente e la voce recitante di sua moglie, Alba, che condivide per la prima volta una produzione con il marito e firma anche i costumi.