scritto da Redazione Ulisseonline - 18 Maggio 2021 11:14

L’appello di Flora Calvanese: “Ora basta, non possiamo distruggere tutti gli alberi a Cava”

“La natura molto spesso è matrigna, ma senza la natura anche la nostra vita di essere umani finisce”

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Gentile Direttore,

la ringrazio per l’ospitalità data al mio post sull’abbattimento dei platani, volevo, se me lo consente, argomentare meglio la mia protesta cosa che un post sui social non consente.

Non sono una fanatica con posizioni rigide in materia ambientale, sono stata assessore al verde pubblico nel lontano 1999 e conosco le difficoltà che si incontrano.

 

“Non contesto l’abbattimento di un albero instabile e pericoloso, ma vedo che ormai si trovano le più bizzarre motivazioni per eliminare un albero”

 

All’epoca  approvammo in consiglio comunale un regolamento del verde, che purtroppo nel corso degli anni fu completamente dimenticato. Non contesto, quindi, l’abbattimento di un albero instabile e pericoloso, ma vedo che ormai si trovano le più bizzarre motivazioni per eliminare un albero.

Sono stati abbattuti due splendidi esemplari di platani che erano all’incrocio tra corso Principe Amedeo e via Atenolfi con la motivazione che avevano poche radici perché sotto era stato costruito il sottopassaggio.

Questo sottopassaggio è stato fatto oltre 50 anni fa, periodo nel quale il platano avrà esteso le sue radici dappertutto anche sotto la sede stradale e non si sarà certo fermato davanti al muro di un sottopasso.

Così si è consentito l’eliminazione di bellissimi esemplari di cedri o magnolie del tutto sani a viale Marconi e a via Vittorio Veneto, in aree private, perché la zolla in cui insisteva l’albero era troppo piccola, come se un albero nel mettere radici si fermasse nella proprietà privata e non si estendesse dappertutto, sotto la strada e nel terreno dei vicini se fosse necessario.

Nel caso delle aree private il Comune ha chiesto il reimpianto degli esemplari abbattuti, ma nessun privato mi risulta abbia adempiuto.

Voglio dire che il tragico episodio accaduto in una terribile giornata di vento con l’abbattimento di un pino marittimo che provocò la morte di un nostro concittadino, sta condizionando tutte le scelte e le perizie successive e non si trova più un agronomo disposto a salvare un albero.

Ma ora ci dobbiamo fermare perché non possiamo distruggere tutti gli alberi a Cava, quando in tutta Italia e soprattutto in città come Milano e Roma si stanno piantando centinaia di alberi per la politica della forestazione urbana, in quanto si sa che gli alberi abbattono il CO2 e le polveri sottili.

Temo che questa idea della sicurezza comunque garantita crei false aspettative tra i cittadini, non esiste la possibilità che l’istituzione tuteli oltre ogni possibile casualità. Da ragazza rimasi colpita dalla morte di alcuni nostri concittadini che durante un temporale si erano rifugiati in villa sotto un albero, furono colpiti da un fulmine.

La natura molto spesso è matrigna, ma senza la natura anche la nostra vita di essere umani finisce. I nostri comportamenti individuali possono fare la differenza, non ci si rifugia sotto un albero durante un temporale e non si passeggia sotto gli alberi con il vento forte, ma nemmeno sotto un balcone perché può volare giù di tutto.

 

“Cava de’ Tirreni era bellissima per i suoi viali, perché i nostri antenati quando costruivano una strada la facevano alberata”

 

Cava de’ Tirreni era bellissima per i suoi viali, perché i nostri antenati quando costruivano una strada la facevano alberata. Questa tendenza si è persa dopo la seconda guerra mondiale e le nuove urbanizzazioni sono molto più squallide e spoglie.

Un gruppo di associazioni, e precisamente Italia Nostra, Spazio Pueblo, La Rosa di Gerico, Finestra Sud, Progetto Diecimetri, AIAPP, ha chiesto all’Amministrazione una svolta verde. Precisamente abbiamo chiesto al Sindaco che tutti gli esemplari abbattuti vengano prontamente sostituiti e non si faccia passare un anno come sta accadendo. Inoltre, abbiamo chiesto nuovi filari alberati in zone periferiche come via Arti e Mestieri e via Gaudio Maiori.

 

“Il Sindaco, come sempre, si mostra gentile e disponibile, ma poi a questa apparente disponibilità non seguono i fatti”

 

Il Sindaco, come sempre si mostra gentile e disponibile, ma poi a questa apparente disponibilità non seguono i fatti. Si è realizzato uno squallido parcheggio all’altezza della ex Di Mauro, lo ha fatto Metellia, si è sistemato il marciapiedi eliminando tutti gli oleandri, il parcheggio è una distesa di asfalto.

Si poteva almeno mettere un filare di alberi nella parte interna del parcheggio in prossimità della strada, lungo il muro di cinta. Non si possono realizzare queste brutture all’ingresso della città in zone già degradate. Si è costruito un marciapiedi in via Gino Palumbo, si poteva realizzare un nuovo viale alberato, come pure in via Arti e Mestieri.

Si dirà non c’era lo spazio, ma quando c’è la volontà politica la soluzione si trova.

So che Lega Ambiente da anni chiede all’amministrazione un’area per realizzare un bosco urbano, ma dal palazzo non hanno mai indicato nessuna area disponibile, eppure ci sono terreni abbandonati di proprietà pubblica che sarebbero utilizzabili a questo scopo.

Insomma, ormai è evidente che questi amministratori considerano questi problemi secondari o addirittura scelgono di non piantare nuovi alberi perché poi c’è bisogno di manutenzione.

Ma noi non ci arrendiamo, quindi auspichiamo che il Sindaco voglia farsi protagonista di questo cambio di passo, che avvii anche a Cava de’ Tirreni politiche di forestazione urbana per una migliore qualità dell’aria, anche per prendere esempio dai grandi sindaci del passato, come Trara Genoino, che volle la gran parte dei viali di platani, allora per una ricerca della bellezza, oggi anche per motivazioni scientifiche come l’abbattimento dello CO2, delle polveri sottili e per abbassare la temperatura della città nel periodo estivo.

Flora Calvanese

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Una risposta a “L’appello di Flora Calvanese: “Ora basta, non possiamo distruggere tutti gli alberi a Cava””

  1. Un plauso a chi ha cuore e cervello, motivando il proprio pensiero con motivazioni ineccepibili. Purtroppo lo scienziato che sceglie gli alberi da abbattere lo fa con sconsiderata motivazione. È sufficiente vedere il tronco per constatare la assoluta salute di ogni albero tagliato, credo che uno su tre andava risparmiato.!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.