Domenica scorsa a Soriso in provincia di Novara si sono ritrovati a pranzo i cavesi residenti al Nord Italia
Circa 100 partecipanti, provenienti da diverse regioni dell'Italia settentrionale, si sono riuniti per una giornata di festa, ricordi e convivialità
Al Laghetto della Gelata di Soriso, in provincia di Novara, si è rinnovato domenica scorsa il tradizionale incontro dei cavesi del Nord. Circa 100 partecipanti, provenienti da diverse regioni dell’Italia settentrionale, si sono riuniti per una giornata di festa, ricordi e convivialità.
L’evento ha una storia radicata nel tempo. Oltre 20 anni fa, Orlando Lamberti (Torino) ebbe l’idea di riunire i ferrovieri cavesi che lavoravano nelle stazioni del Piemonte, in particolare a Novara e Torino. Quel primo gruppo di pionieri fu l’artefice dei primi incontri, che presto si ampliarono coinvolgendo amici e conoscenti. Negli anni, il raduno ha continuato a crescere, includendo sempre più cavesi fino a diventare un appuntamento immancabile.
Negli ultimi anni, grazie a Damiano Di Marino, il raduno ha acquisito una nuova dimensione, con la partecipazione di numerosi tifosi della Cavese, celebrando non solo l’appartenenza alle radici, ma anche la passione per la squadra di calcio della città.
Damiano ha voluto esprimere un messaggio sentito ai partecipanti: “Grazie di cuore, Aquile del Nord, per aver reso questa giornata un inno al legame profondo che ci unisce alla nostra Cava de’ Tirreni e a quel C361 che portiamo nel cuore. La vostra passione, così lontana eppure così vicina, dimostra che l’amore per la nostra terra e i nostri colori non conosce distanze, ma vive ovunque ci sia un cavajuolo fiero di alzare lo sguardo verso il cielo.”
Testimonianze e momenti di convivialità
Orlando Lamberti (Torino): “È stata una giornata splendida. Ho incontrato tantissimi amici d’infanzia e non. Mi auguro che negli anni a venire ci saranno sempre più partecipanti, perché è stata semplicemente una giornata meravigliosa.”
Tra le conversazioni più vivaci della giornata, si sono ritrovati anche i due “Mimmo,” Mimmo Ferrara e Mimmo Scanni, residenti a Brandizzo. Il loro dialogo scherzoso ha animato il pranzo: “Purtroppo, ahimè, Mimmo Ferrara tiene per la Juve!” ha raccontato Vittorio Vitale, aggiungendo con un sorriso: “Ma alla fine tutti tifiamo la Cavese in Serie C, ed è questo che conta.”
Antonio Tolomeo, trasferito al Nord da pochi mesi, ha raccontato: “È la prima volta che partecipo a questo momento, essendoci trasferiti solo da luglio. È stata una giornata bellissima. Ho rincontrato tanti amici e spero di rivederci più spesso.”
Sua moglie, Lia Ventre, ha aggiunto: “Mi è sembrato di ritornare in piazza Duomo, sotto i portici. Una giornata simpatica ed emozionante.”
Anche la giovane Anna Chiara Tolomeo ha condiviso la sua esperienza: “Il cambiamento per me è stato una sfida, ma una scelta consapevole. Qui ho ritrovato la mia famiglia e, pur sentendo la mancanza degli amici e della movida di Cava, apprezzo moltissimo la qualità della vita e il rispetto per il lavoro.”
La piccola Giulia, sei anni, nipote di Stefano Pignotti e Ida Faiella, ha raccontato con entusiasmo: “Mi è piaciuto venire a questa festa, ma soprattutto ballare con la nonna.”
Dino Medolla (Gorgonzola – MI) ha espresso il suo entusiasmo: “Come ogni anno, questa è un’occasione speciale per ritrovarci tutti insieme, noi cavesi al Nord. Quest’anno è stato ancora più bello grazie al ritorno della Cavese in Serie C.”
Pino (Novara) ha sottolineato l’importanza dell’evento per mantenere vivi i legami con la gioventù: “Ritrovare gli amici significa tornare in un luogo della mia gioventù. Ogni volta è un momento speciale per rincontrarsi.”
Gennaro Rinaldi (Bergamo) ha aggiunto una nota affettiva: *”Cava è nel nostro DNA e non potrà mai scomparire. È come l’amore per un figlio. Cava è nel nostro DNA e non potrà mai scomparire. È come l’amore per un figlio: resterà sempre nei nostri cuori.”
Fiorenzo Evaristo, cavese che vive ancora a Cava, ospitato da Damiano ha partecipato all’evento, e ha lodato l’iniziativa: “Vi ammiro molto: l’amore per le radici e il senso di appartenenza che dimostrate è meraviglioso. Siete il top.”
Stefano Pignotti, amico d’infanzia ritrovato a Novara, ha chiuso con un pensiero nostalgico: “Queste riunioni con gli amici di Cava ci ricordano sempre il nostro paese, che non dovremmo mai essere obbligati a lasciare.”
Un ricordo per le persone scomparse e le tradizioni di Cava
Durante il raduno, i tavoli si sono animati con ricordi e racconti di personaggi indimenticabili della nostra città. È stato dedicato un pensiero affettuoso a Mamma Lucia, simbolo universale di pace e umanità, a Ciccio Troiano, che aveva organizzato tanti concerti memorabili, e a l’avvocato Domenico Apicella, protagonista di tanti momenti significativi della vita cittadina.
Non è mancato il ricordo del professor Gino Avella, che ha lasciato un segno profondo nella cultura e nell’educazione della nostra città, e un omaggio speciale per il mister Rino Santin, figura indimenticabile della storia sportiva della Cavese, che ha ispirato generazioni con la sua passione e dedizione.
Sono stati rievocati anche eventi che hanno segnato la comunità cavese, come il terremoto del 1980, e tradizioni come la Festa di Castello, che unisce i rioni della città, e il pellegrinaggio all’Avvocata, simbolo di fede e di profondo legame con il territorio.
“Questi ricordi e queste figure restano vivi nei nostri cuori, come fili che ci legano indissolubilmente alla nostra terra,” hanno sottolineato i partecipanti.
Ambasciatori di Cava e contributo economico
Non siamo solo cavesi nel cuore, ma ambasciatori della nostra città. Ogni volta che torniamo a Cava, non torniamo mai a mani vuote. Portiamo con noi la voglia di contribuire: sosteniamo le attività locali, soggiorniamo nelle strutture ricettive e facciamo acquisti che aiutano l’economia del territorio.
“Non possiamo andare via senza aver comprato qualcosa: un prodotto tipico, un ricordo, o anche solo un regalo per amici e parenti. Durante i saldi di gennaio, spesso siamo lì, pronti a sostenere le eccellenze della nostra terra,” raccontano i partecipanti.
Questa connessione è più di un semplice ritorno: è un modo per mantenere vivo il legame con la nostra città, anche a livello economico.
“Siamo ambasciatori della nostra terra. Cava vive nei nostri cuori, ma vogliamo che cresca e si valorizzi sempre più,” ha dichiarato Vittorio Vitale.
Un ponte tra Novara e Cava: messaggio finale
Non è solo un legame di memorie o un ritorno economico: è una connessione simbolica e culturale che ci unisce a Cava anche da lontano. I portici di Novara, così simili a quelli del Borgo Scacciaventi, ci fanno sentire ancora vicini alla nostra terra d’origine.
“Passeggiando sotto i portici di Novara, è come ascoltare un’eco di quelli di casa. Mi fanno immaginare il mio amato Borgo Scacciaventi, il borgo più antico della nostra città, con la sua anima vibrante e senza tempo. È come se il passato tornasse a dialogare con il presente, legando Novara e Cava in un filo invisibile”, racconta Vittorio Vitale.
Ma il messaggio finale non si limita a questo. È un invito rivolto a tutti i cavesi, ovunque si trovino:
“Le tradizioni, i ricordi e l’identità che ci uniscono sono il nostro patrimonio più grande. Viva Cava, viva i cavesi, ovunque essi siano.”
Ho partecipato al pranzo come ho detto prima e sono rimasto contento per il cibo e per gli amici Cavesi.
Voglio esprimere, a nome di tutti noi, un grandissimo ringraziamento al Direttore Responsabile della testata giornalistica online Ulisse On Line, Pasquale Petrillo, che con dedizione ha portato la voce dei Cavesi lontani dalla loro terra natale. Le origini sono radici profonde e preziose, e con l’avvicinarsi delle festività questo legame si fa ancora più forte, richiamando il calore e l’identità della nostra amata Cava de’ Tirreni.