Cava, sabato prossimo manifestazione di street art alla “Carducci-Trezza”
W.O.P. WITH-OUT PASSPORT è il titolo della manifestazione che si terrà sabato 3 ottobre e domenica 4 nel plesso della scuola secondaria di I grado “Carducci-Trezza” di Cava de’ Tirreni in commemorazione delle 366 persone che il 3 ottobre 2013 persero la vita nel canale di Lampedusa alla ricerca di un futuro.
Wop è un termine denigratorio inglese utilizzato nei paesi anglosassoni, in particolare negli Stati Uniti d’America, per indicare le popolazioni dell’Europa sud-occidentale (con particolare riferimento agli italiani), alle quali per stereotipo sono attribuiti atteggiamenti spavaldi, volgari e violenti.
Promotori dell’iniziativa Pippo Zarrella e Giovanni Loria, i quali hanno spiegato durante la conferenza stampa che si è tenuta stamane nel Palazzo di Città quale sia la finalità dell’evento, ossia sensibilizzare la cittadinanza su questioni attuali come quello dell’immigrazione e creare un contenitore culturale ed artistico che avvicini i bambini e i ragazzi alla tematica della solidarietà coinvolgedoli a 360°.
Gli artisti che si avvicenderanno nella due giorni nella palestra dell’istituto scolastico(Ryan Dooley dagli USA, carlos atoche dal Perù, Luis Albert Alvarez dal Messico e gli italiani Nunzio Cirillo, Loria Teoria, Pippo Zarrella, Gone e Alessandro Pisapia) si esibiranno davanti agli alunni nell’esecuzione della loro street art su tematiche riguardanti l’immigrazione.
Il plauso dall’iniziativa è provenuto anche dallo scrittore Erri De Luca, il quale ha inviato un messaggiodi appoggio all’iniziativa che dice: “Una persona scappa dalla sua casa in fiamme e fuori trova i pompieri che per farlo uscire gli chiedono i documenti. Se non li ha con sé allora può morire bruciato. Questo succede alle frontiere d’Europa. Arrivano donne, bambini, vecchi e uomini in fuga dalla loro patria in fiamme e trovano i nostri sbarramenti in terra e mare. Allora guardano il cielo e chiedono le ali, non un passaporto ma un paio di ali. Noi cittadini d’Europa non aspettiamo che le autorità diano loro dei documenti, noi siamo la frontiera e spalanchiamo le braccia, facendo la mossa giusta che può somigliare alle ali, perché le loro ali siamo noi”.