scritto da Carolina Milite - 28 Novembre 2024 08:10

Cava de’ Tirreni, mistero in Consiglio comunale: una “manina” ha cambiato l’atto costitutivo dell’Azienda consortile Cava-Costa d’Amalfi

Quello che è successo è imbarazzante -ha affermato Marcello Murolo- questo atto costitutivo non è difforme soltanto nel punto 9, ma per intero e in alcuni punti in maniera sostanziale. Qualcuno deve pure aver dato al notaio questo atto costitutivo

foto Aldo Fiorillo

Ricordate la storia della famosa “manina” di Luigi Di Maio? Quella che nel 2018 ha modificato il testo del decreto fiscale prima che venisse inviato al Quirinale? Un episodio, surreale e poco edificante per l’allora governo gialloverde di Conte e Salvini. Ebbene un episodio simile si è consumato ieri pomeriggio durante la seduta di Consiglio comunale a Cava de’ Tirreni. L’artefice della scoperta della “manina” dispettosa che ha modificato l’atto costitutivo dell’Azienda speciale consortile Cava-Costa d’Amalfi è stato il consigliere di “Siamo Cavesi” Marcello Murolo.

Il Consiglio comunale è stato chiamato a votare, tra gli altri punti all’Ordine del giorno, anche quello relativo a una variazione di bilancio che prevedeva, tra le altre cose, la partenza della neo Azienda speciale consortile e l’attribuzione alla medesima del capitale di riferimento, come previsto dall’art. 9 comma 6 dello statuto, come ha sostenuto l’assessore al Bilancio, Antonella Garofalo, la quale ha precisato: “E’ stata appostata in bilancio la quota di conferimento prevista per il Comune di Cava, in riferimento al numero di abitanti”.

Quota che corrisponde a 619 mila euro che corrispondono a 7 euro per ogni abitante, ma ha fatto notare il consigliere Murolo, nell’atto costitutivo approvato dal Consiglio comunale il 2 aprile 2024 non c’è traccia dell’ art. 9 e dei fondi menzionati.

“E’ stato siglato davanti al notaio un atto costitutivo diverso da quello approvato dal Consiglio comunale – ha tuonato Marcello Murolo – Basta controllare la delibera per appurarlo, a meno che sul sito non sia stata messa agli atti una delibera diversa da quella approvata”.

Una accusa gravissima. Un fatto gravissimo. Il gelo è caduto in Consiglio comunale a questa rivelazione ed erano chiaramente palpabili l’imbarazzo e le difficoltà a spiegare e a ribattere della maggioranza che dava palesemente l’impressione di essere stata colta in fallo.

Dopo una lunga pausa per verificare se effettivamente vi fossero le evidenti incongruenze rilevate dal consigliere Murolo, il sindaco Servalli ha proposto un emendamento ed ha dichiarato: “Vista la necessità di approvare la variazione di bilancio all’Ordine del giorno nel suo complesso, al netto del punto in questione, propongo di inserire un punto 2 bis che prevede di subordinare l’impegno di spesa relativo allo stanziamento per l’istituzione del fondo di dotazione iniziale della costituita azienda speciale consortile alla necessaria verifica di conformità dell’atto costitutivo e dello Statuto approvato con delibera di Consiglio n. 12 del 2 aprile 2024 con il testo dell’atto costitutivo rogato dal notaio il 27 maggio 2024”.

Non si è fatta mancare la replica del consigliere Murolo, scopritore della falla, a quanto dichiarato dal Sindaco: “Quello che è successo è imbarazzante. Questo atto costitutivo non è difforme soltanto nel punto 9, ma per intero e in alcuni punti in maniera sostanziale. Qualcuno deve pure aver dato al notaio questo atto costitutivo. Ci ritroviamo con qualcosa di completamente diverso da quello che il Consiglio comunale ha votato, con un fondo di dotazione di 360 mila euro e con un’uscita mai prevista e mai approvata da questo Consiglio. L’assessore Garofalo ha poc’anzi affermato che l’Amministrazione comunale viene ingiustamente accusata di sciatteria. Vedete voi!”.

Antonio Barbuti ha sostenuto che se qualcosa non è andata come doveva andare, c’era comunque buonafede.

Insomma, l’errore (grave) è stato ammesso, ma il sindaco Servalli ha premuto affinché si votassero prima il nuovo emendamento e poi la variazione di bilancio. La variazione è passata per un soffio, votata con 10 pareri favorevoli e 9 contrari. Se qualche consigliere di opposizione non avesse lasciato l’aula durante il dibatto probabilmente sarebbe potuto essere diverso l’esito della votazione e anche i risvolti annessi per la tenuta della maggioranza.

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

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