scritto da Redazione Ulisseonline - 29 Maggio 2025 18:37

Cava de’ Tirreni, Massimo Mariconda tira le somme sull’Amministrazione comunale e il sindaco Servalli: “Ormai siamo alla frutta dopo il dessert”

Si consolida sempre di più la convinzione di una responsabilità politica degli organi elettivi, per negligenze nella vigilanza e inefficacia nei controlli periodici, ma anche dello stesso Sindaco. A quest'ultimo spetterebbe l'onere di giustificare, in sede consiliare, quanto sta accadendo motivando il conferimento prima e la conferma poi nei ruoli dirigenziali di soggetti defenestrati solo all'esito della emersione di fatti peraltro ancora in fase di accertamento

foto Gabriele Durante

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il licenziamento di un secondo Dirigente del Comune, nelle more della conclusione delle indagini giudiziarie in corso, è l’effetto più evidente di una “sempre meno presunta” cattiva gestione.

Dubbi sempre più concreti e diffusi, ad assetto vigente, di nutrono sulla complessiva tenuta gestionale- amministrativa dell’Ente.

Un Comune, già in accertata carenza di organico, viene privato, nei suoi quadri dirigenziali, di un ulteriore componente, il dott. Romeo Nesi.

E tutto avviene, a quanto si apprende, in mancanza di un coinvolgimento di tutte le forze politiche e degli organi preposti ad un confronto preventivo ed una valutazione condivisa di opportunità e merito.

Peraltro, con una comunicazione istituzionale sempre più scarna e resa solo a fatti compiuti.

Un licenziamento, per quanto atto di natura gestionale riservato al datore di lavoro, rappresenta sempre un provvedimento producente effetti giuridici e come tale da assumere apprestando, in fase istruttoria, ogni opportuna valutazione di merito ed esperendo ogni garanzia formale e sostanziale che dia conto della fondatezza e proporzionalità della decisione assunta per minimizzare vizi formali e procedurali del provvedimento finale.

Attesi, infatti, gli effetti che lo stesso produce sulla complessiva gestione dell’Ente, qualsiasi decisione avrebbe dovuto essere, per ragioni di opportunità, posta al preventivo vaglio di tutti gli organi politici, dando evidenza delle ragioni dell’azione disciplinare come maturata all’esito del procedimento disciplinare.

Tutto quanto per fornire, a tutte le forze politiche e nell’interesse dell’Ente rappresentato, garanzie sulla legittimità del procedimento e sull’assenza di vizi formali e sostanziali dell’atto finale a tutela dell’Ente rispetto a possibili contestazioni/ricorsi da parte dell’interessato per vedersi riconosciuto il diritto di reintegra e/o il risarcimento del danno con connessi oneri a carico della comunità.

Sarebbe al danno la beffa!

Ad oggi, pertanto, si apprende di un ennesimo licenziamento, non potendosi non dare atto di una emergenza amministrativa che, inevitabilmente, avrà gravi ripercussioni sulla erogazione di servizi essenziali sia in termini di continuità che di tempestività.

Alcune domande appaiono lecite e meritevoli di risposte che non siano sterili rassicurazioni di stile.

Cosa accadrà per quei servizi posti nella titolarità dei due dirigenti licenziati?

Cosa sarà della organizzazione della sicurezza urbana attesa la intervenuta aspettativa del “comandante”?

Per quanto tempo i settori di competenza dei dirigenti licenziati potranno essere retti ad interim da funzionari, privi di autonomia gestionale e capacità di spesa senza che ciò comporti criticità amministrative?

Potranno i pochi dirigenti superstiti, peraltro provati sul piano psicologico dal clima che si respira in Comune e dalle numerose visite degli organi inquirenti, surrogare le funzioni di altri settori, senza che si registrino inevitabili criticità gestionali per sovraccarico di lavoro ovvero per difetto di competenze specifiche nelle materie afferenti i settori privati di guida dirigenziale?

Si profila, insomma, una gravissima crisi amministrativa che potrebbe compromettere il funzionamento dell’ente.

Con ciò rendendo sempre più opportuno se non necessario un interessamento del Prefetto per esercitare il potere di intervento e controllo degli atti amministrativi per garantire efficienza, legalità e trasparenza dell’azione amministrativa.

Si consolida, inoltre, sempre di più la convinzione di una responsabilità politica degli organi elettivi, per negligenze nella vigilanza e inefficacia nei controlli periodici, ma anche dello stesso Sindaco.

A quest’ultimo spetterebbe l’onere di giustificare, in sede consiliare, quanto sta accadendo motivando il conferimento prima e la conferma poi nei ruoli dirigenziali di soggetti defenestrati solo all’esito della emersione di fatti peraltro ancora in fase di accertamento.

Insomma, pur in quadro di contesto che suscita sempre più comune indignazione, anche ai più clementi di giudizio risulta difficile non prendere atto della totale anarchia politico amministrativa che caratterizza l’ente Comune con potenziale grave e concreto rischio di compromissione del suo funzionamento.

In tale contesto, conclusivamente, pur tenendo ben fermo il principio della presunzione di innocenza sancito dalla nostra Costituzione e quello della separazione tra attività di indirizzo politico e atti di gestione amministrativa, principio fondamentale nell’ambito della pubblica amministrazione, emerge sempre più evidente una responsabilità politica non solo in materia di controlli interni ma anche di eventuale “culpa in eligendo” laddove la scelta dei dirigenti, interessati allo stato da provvedimenti disciplinari, è stata effettuata dal Sindaco – nell’esercizio del potere di conferimento – mediante atto monocratico, ovvero atto decisorio autonomo non necessitante del parere o del consenso di altri organi amministrativi.

Se si sia trattato di svista, incapacità manifesta, o altro sarà il tempo e lo sviluppo delle indagini a chiarito.

Quel che invece appare evidente è un fallimento politico che neanche il più abile comunicatore può più negare a se stesso ed alla opinione pubblica.

ing. Massimo Mariconda

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Una risposta a “Cava de’ Tirreni, Massimo Mariconda tira le somme sull’Amministrazione comunale e il sindaco Servalli: “Ormai siamo alla frutta dopo il dessert””

  1. Sono pienamente d’accordo sui due licenziamenti, perché a prescindere da quello che deciderà la magistratura penale su quanto messo in essere (non essendo verosimile che il tutto sia stato possibile dai soli due dipendenti), ritengo, personalmente, che i due dirigenti sono venuti meno al giuramento prestato nel corso della stipula del contratto di lavoro.
    Condivido pienamente che per opportunità politica e a tutela delle casse del Comune di Cava de’Tirreni, il Sindaco doveva informare i Consiglieri comunali su quanto emerso in commissione disciplinare e sul contenuto del provvedimento di licenziamento, al fine di far visionare a tutti i Consiglieri comunali che il provvedimento era impeccabile e che non prestava il fianco ad eventuali possibilità di ricorso per vizi, o altro.
    Per onestà e rispetto per i dipendenti del Comune di Cava de’Tirreni, sicuramente la mancanza dei due dirigenti verrà colmata dall’alta professionalità dei Funzionari che verranno incaricati. E’ vero che il Comune di Cava de’Tirreni è carente di organico, ma è anche vero che l’alta qualità , esperienza e professionalità dei dipendenti comunali, con una buona organizzazione e con gli strumenti e ambienti di lavoro idonei potrebbero far brillare di efficienza il nostro Comune.

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